“Hanno detto che facevo del male a mio marito, il padre dei miei figli. Le persone ragionano quando parlano? Come posso non volere il bene di Mauro? Il suo bene e’ il mio”. Lunga intervista a Wanda Nara pubblicata sulle pagine del ‘Corriere della Sera’, la moglie ed agente rompe il silenzio su Mauro Icardi, passato in prestito dall’Inter al Paris Saint Germain. “Non e’ un divorzio. Mauro e l’Inter sono come fidanzati che si prendono una pausa di riflessione – spiega la moglie-agente dell’attaccante argentino – Al Psg non si poteva dire no: ha tutto per vincere, e’ un club pieno di stelle, Mauro e’ onorato di farne parte. A fine stagione sceglieremo cio’ che sara’ meglio: io lavoro per lui, ma poi le scelte sono sue”. Icardi ha rifiutato tante proposte. “Sono la moglie, non solo la procuratrice: lo conosco. Sapevo avrebbe detto si’. La scelta del Psg viene dopo un anno di polemiche e tensioni, l’ha fatta anche per dare un po’ di tranquillita’ ai figli e alla famiglia. Se fosse rimasto sarebbe stato sempre un caso. Perche’ i rapporti con l’Inter si sono deteriorati? Per tanti malintesi, ma la voglia di giocare nell’Inter e l’amore dei tifosi resta. In una lunga relazione ci sono delle crisi. Alla fine ci lasciamo con un rapporto ricucito, senza nessun tradimento”.

I retroscena sulla trattativa “L’Inter aveva la necessita’ di vendere Icardi. Da capitano Mauro non avrebbe mai lasciato il club. E’ stata una strategia per cederlo. Con che motivazione gli e’ stata tolta la fascia? Per venderlo, cosi’ gli e’ stato detto. Lo scorso gennaio aveva rifiutato il trasferimento a un’altra squadra. E lui ha risposto: ‘Io sono il capitano e questa squadra non la lascio’. Li’ i rapporti si sono incrinati, avevano un’altra idea”. L’altro club era la Juventus che a gennaio riproponeva lo scambio con Higuain e 50 milioni? “Non diro’ io il nome della squadra. L’altro giocatore pero’ a Milano ci e’ venuto, ma non all’Inter… Se a Mauro lo avessero detto chiaramente sarebbe stato diverso. La fascia non potevano toglierla alla fine della stagione?”. Po torna sul rifiuto di Icardi di andare a Vienna dopo aver perso la fascia: “Non e’ andata cosi’. Stava gia’ giocando con un dolore al ginocchio. Quando gli hanno tolto la fascia lui ha detto: ‘Per giocare non serve solo il corpo, ma soprattutto l’anima. E quella al momento mi si e’ rotta’. L’Inter sapeva che Mauro era gia’ andato tre volte a Barcellona per curarsi. Tutti stavano bastonando Mauro, Moratti e’ uscito con una dichiarazione per difenderlo: un grande uomo. Le sue parole sono state ossigeno quando stavo soffocando”.

Sui cattivi rapporti tra i croati (Perisic e Brozovic) e la punta sudamericana: “E’ stato gonfiato tutto. I rapporti sono sempre stati cordiali, uno e’ il mio vicino. Se credo di essere discriminata perche’ e’ una donna? No, discriminata no. Pero’ sono una figura che non esiste: moglie e agente. Sentire parlare di calcio una donna e’ strano. Ma le societa’ mi hanno sempre trattato con rispetto e parita’. A me non piace parlare di sessismo o razzismo: il problema ce l’ha chi fa certe accuse”. “Il calcio e’ business, Marotta fa le scelte e deve badare ai conti. Alla fine si vedra’ chi ha fatto bene. Sul campione che e’ Icardi non ho mai avuto dubbi: avevo 15 offerte. Lo sapeva pure Marotta. Se siamo arrivati all’ultimo giorno non e’ perche’ siamo matti: conosciamo il valore di Icardi. Se era proprio indispensabile fare causa all’Inter? Non era una causa per soldi, solo gli ignoranti lo credono. Se fosse stato per soldi sarebbe andato via 3-4 anni fa, quando l’Inter non giocava la Champions, e’ rimasto per amore del club. Voleva tornare in gruppo e allenarsi con Conte: chissa’ con lui dove poteva arrivare”. Nara sostiene che Icardi ha detto no alla Juve: “Era il capitano dell’Inter, non ci sarebbe mai andato. Se potra’ andarci in futuro o tornera’ a giocare in Italia? Giocare in Italia gli piace, conosce bene il campionato, ha segnato 135 gol. Penso tornera’. Non so dove e come. La priorita’ sara’ sempre l’Inter. Chi mi ha delusa di piu’?Chi parlava a nome mio senza conoscermi, non mi deludono le scelte di un club, quelle sono fatte per i conti. Se c’e’ stato un momento in cui le e’ venuto da piangere? No. Da quando gli hanno tolto la fascia, sapevo che non avrebbe avuto problemi a trovare una squadra”.
“Mauro non e’ abituato alla sofferenza, ma sa convivere con la difficolta’. Non bada alle voci. Poteva sopportare di restare all’Inter anche in una condizione difficile, ha una corazza e per la mia famiglia sarebbe stato piu’ facile averlo in Italia: ma no, tra noi le cose vanno benissimo”.