Se uno pensa alla classifica marcatori delle qualificazioni all’Europeo del 2020 si aspetta di trovare in testa Cristiano Ronaldo, o quantomeno un calciatore di Spagna, Italia, Francia o Germania. Beh, si sbaglia. Perché a comandare la graduatoria è Eran Zahavi, attaccante israeliano. Qualcuno lo ricorderà al Palermo, in pochi a dire il vero. La sua avventura in rosanero durò due stagioni, dal 2011 al 2013. 26 presenze e due gol, quella che può essere definita una meteora del calcio italiano. Dal 2013 ad oggi Zahavi ha gonfiato le reti di mezzo mondo. Prima in patria, al Maccabi tel Aviv, 167 partite e 127 reti, poi in Cina con il Guangzhou R&F 95 gol in 104 gettoni. Ma se i numeri con i club stupiscono fino a un certo punto (visto il livello dei campionati), sono quelli con la nazionale israeliana ad essere strabilianti. 11 gol in queste qualificazioni e primo posto nella classifica marcatori. Palermo forse lo rimpiange, la Serie A avrebbe potuto ammirare un altro giocatore.
Ad inseguirlo c’è Artem Dzyuba, attaccante russo. Di lui non sono i numeri a stupire, ma le situazioni extra-campo. Un calciatore antipatico a molti. In uno spot ha interpretato il controllore, quasi a testimonianza di questa sua antipatia. In carriera ha litigato con Unai Emery, ai tempi dello Spartak Mosca, col ct russo Cherchesov, ma anche con Roberto Mancini, ai tempi dello Zenit. Il nostro attuale ct lo mandò in prestito all’Arsenal Tula. Lui pagò la penale di 150 mila euro pur di giocare contro lo Zenit (i giocatori in prestito non possono giocare contro i club titolari del cartellino) e segnò il gol del 3-3 andando ad esultare in faccia a Mancini. Nel 2009, in prestito al Tom Tomsk, fu accusato dal compagno di squadra Bystrov di avergli rubato un portafogli. Per chiudere, ma ce ne sarebbero altre, ha tradito la moglie con una presentatrice russa. Un personaggio sui generis. Ma alla Russia interessano i gol e lui ne ha fatti già 9. I russi sperano che si ripeta anche nella fase finale.
Con la doppietta contro l’Armenia è tornato alla ribalta anche Pukki. Il bomber finlandese è a quota 7 reti e potrebbe diventare un eroe nazionale. La Finlandia, infatti, non si è mai qualificata alla fase finale di un Europeo o di un Mondiale e se ci riuscirà sarà in gran parte merito suo. La sua storia è particolare. Dopo esperienze poco felici al Siviglia e allo Schalke, è esploso in Danimarca con il Brondby. 37 reti in due stagioni tra il 2016 e il 2018. Ma la sua vera rinascita avviene in Inghilterra. E’ il Norwich a credere in lui e Pukki ripaga con 29 reti e il titolo di capocannoniere della Championship, la seconda divisione inglese. Ancora più rumore ha fatto l’avvio di Premier con i Canaries. 6 reti in 5 partite.
Dopo i nostri tre “eroi” ci sono i big. Sterling e Kane a 8, Ronaldo a 7, Lukaku a 6, Lewandowski a 5. Ma noi che amiamo queste storie, queste favole, non possiamo che tifare per Zahavi, Dzyuba e Pukki.