Secondo tanti, il più forte calciatore italiano di sempre. Ha trascinato da solo l’Italia alla finale del Mondiale di Usa ’94, ma il destino ha deciso di metterlo davanti alla scelta più difficile: il rigore proprio all’ultima atto contro il Brasile. Roberto Baggio racconta di pensare ancora a quell’episodio, nonostante siano passati 25 anni.
“Mi ritrovo tante volte, quando vado a dormire, a pensarci ancora…”, ammette il ‘Divin Codino’, ospite d’onore al Teatro Sociale di Trento nell’ambito della seconda edizione del Festival dello Sport. “Sognavo una finale Italia-Brasile sin da bambino. Poi spiega anche i motivi per cui decise di scegliere Brescia a fine carriera: “Volevo giocare vicino casa. Non era Vicenza, però…”
“Sarri? Dove è andato ha sempre fatto bene, anche in categorie minori. Credo che ci voglia tempo per il suo gioco ma qualche anno fa il Napoli, a detta di tutti, era la squadra che giocava il miglior calcio. Dybala? Ha delle qualitàa’ incredibili. Quelli che hanno quel ruolo, quando le cose non vanno benissimo vengono presi e messi in discussione. Cristiano Ronaldo? E’ un fenomeno. Conte? E’ arrivato alla Juventus che era giovanissimo, era un ragazzo simpaticissimo e umile. Il lavoro dell’allenatore è adatto a lui, è un altro che martella…”