Due punti nelle ultime cinque partite, cammino disastroso in trasferta (dopo la vittoria all’esordio a Bergamo, zero punti in quattro gare fuori casa) e ultima vittoria di oltre un mese fa (26 settembre, 2-1 al Milan). Momento molto delicato in casa Torino, crisi di gioco e di risultati, e ieri è anche arrivata la pesante batosta dell’Olimpico con il poker della Lazio. Già prima della gara, nell’ultima settimana, il tecnico Mazzarri era finito nella bufera, con le accuse mosse dai tifosi della squadra piemontese. In particolar modo, a far discutere erano state le parole di elogio dell’allenatore nei confronti del difensore e capitano della Juventus Giorgio Chiellini. Il capitano della squadra rivale, quella bianconera. Un affronto per i supporter granata, che non l’hanno presa bene.
Le difese di Cairo, Mazzarri non si tocca
C’era però curiosità, al termine della sfida dell’Olimpico, per capire le intenzioni della società e del presidente Cairo. Il numero uno granata, dopo un confronto negli spogliatoi con lo stesso tecnico, si è presentato poi ai microfoni di Sky difendendo a spada tratta Walter Mazzarri: “E’ l’unico che non è in discussione. Abbiamo esaminato la partita, non ho visto il Toro viste in altre occasioni, come ad esempio con l’Atalanta. Ho deciso di mandare la squadra in ritiro, il mister è d’accordo, c’è bisogno di fare tutti una riflessione, e ripartire”. Nessun dramma, dunque, squadra lontana da occhi e orecchie indiscreti e concentrata verso un altro match importantissimo, il derby contro la Juve. Lo stesso Cairo ha confermato che, anche in caso di sconfitta contro i bianconeri, l’allenatore rimarrà al proprio posto. Da capire come realmente andranno le cose e cosa succederà. L’intenzione del club, comunque, al di là di quanto trapela pubblicamente, è di voler realmente dare fiducia a Mazzarri. Anche perché, bisogna ricordarlo, non può essere rovinato in così poche settimane l’ottimo lavoro svolto dal tecnico toscano, protagonista nella scorsa stagione di un’ottima annata.
Considerazioni tecniche, cosa paga l’allenatore
Ma perché, appunto, questa flessione di gioco e risultati dopo la scorsa stagione? Qualcosa, forse, si è slacciato in quelli che sono gli automatismi tattici del tecnico. Mazzarri, fedelissimo della difesa a 3, non è riuscito a trovare una decente collocazione al nuovo acquisto (e pupillo di Cairo) Simone Verdi. Ha più volte provato a cambiare volto all’attacco, dall’inizio o a gara in corso, senza mai trovare il bandolo della matassa: due punte pure e mezzala mobile, trequartista vero dietro un unico centravanti, doppio trequartista. Se consideriamo l’aspetto atletico, poi, emerge una particolarità: solitamente, le squadre che iniziano la preparazione in anticipo per via dei preliminari di Europa League, dovrebbero partire lanciate per poi avere una flessione nell’ultima parte di stagione. In questo caso sembra essere accaduto il contrario, seppur qui le attenuanti siano molte. Non sembrano infatti emergere problemi fisici, considerando la tenuta della squadra e la situazione infermeria.
Come sopracitato, molte risposte si potranno avere dal derby della Mole. La fortuna, in questi casi, è poter giocare subito. Dopo il turno infrasettimanale, infatti, si torna in campo nel weekend. Il Torino può ancora sfogare la rabbia dopo la sconfitta di ieri. A patto che ne abbia…