Uno degli arrestati nell’inchiesta di Prato per la frode ‘carosello’ su 200 milioni di euro sarebbe comparso fra gli imprenditori che aveva avanzato una proposta, l’estate scorsa, per acquistare la Lucchese calcio, squadra professionistica che ha attraversato un difficile periodo societario. E’ quanto emerge dall’inchiesta in cui, peraltro, fra gli indagati risultano diversi commercialisti di Prato che davano assistenza al gruppo degli arrestati su cui la guardia di finanza ha messo la sua attenzione. “Dalle intercettazioni telefoniche – ha spiegato inoltre il pm Laura Canovai titolare dell’inchiesta – abbiamo colto un preoccupante atteggiamento di indifferenza e di sicumera rispetto ai verificatori”, agli investigatori delle Fiamme Gialle. Inoltre, dalle indagini risulta che il 43enne imprenditore della plastica finito in carcere nel 2011 fu vittima di usura da parte di un esponente della famiglia Cozzolino, coinvolta in inchieste in Toscana sullo sfondo di infiltrazioni della camorra. Il 43enne, spiegano gli investigatori, utilizzava macchine sportive, faceva vacanze costose, e aveva “una vita agiata costantemente al sopra le proprie possibilità“.
Frode “carosello”, uno degli imprenditori arrestati voleva comprare la Lucchese
Uno degli arrestati nell'inchiesta di Prato per la frode 'carosello' sarebbe fra gli imprenditori che aveva avanzato una proposta per acquistare la Lucchese
