Napoli, retroscena imbarazzanti: questa sceneggiata si poteva/doveva evitare

Retroscena Napoli: la protesta dei tifosi e la reazione di Laurentiis rischiano di distruggere troppo presto la stagione della squadra di Ancelotti

CalcioWeb

Un harakiri in stile napoletano rischia di interrompere sul nascere tutta la programmazione stagionale della squadra di Carlo Ancelotti. Le uscite azzardate del presidente Aurelio De Laurentiis ed oggi anche le proteste dei tifosi aggiungono benzina sul fuoco ad una situazione che diventa di giorno in giorno sempre più complicata da gestire. Un macigno che grava sulle spalle dei calciatori, accusati di non impegnarsi come da dovere. Gli ultimi risultati negativi hanno aumentato i mugugni di una piazza esigente che, alla luce del calciomercato estivo, si aspettava passi in avanti rispetto alla passata stagione. L’obiettivo dichiarato è lo Scudetto, provare ad andare il più avanti possibile in Champions League e non snobbare come in passato la Coppa Italia. A novembre tutto è ancora perfettamente raggiungibile, quindi perchè continuare in questo clamoroso teatrino e infliggere accuse così pesanti ad un gruppo che fino ad oggi ha floppato in due o tre uscite al massimo?

Napoli, non fare lo stesso errore della Roma

Napoli è una piazza particolare, si sa. Un ambiente che vive il calcio con passione, 365 giorni all’anno, capace di regalare grazie ai suoi tifosi emozioni uniche. La spinta e l’affetto del pubblico azzurro portano un vantaggio assoluto ad ogni calciatore, sempre spronato a far bene e caricato al massimo durante le gare al San Paolo. Ma, come dimostra la situazione attuale, il pregio può trasformarsi in difetto. E’ così alla facile portata il paragone con Roma, altra città in cui il calcio è un argomento molto sentito. Il popolo capitolino, così come quello partenopeo, è capace di esaltarsi o deprimersi con estrema facilità. E ciò può portare a danni irreparabili. Basti pensare al disastro vissuto dalla sponda giallorossa del Tevere nella passata stagione e che ha procurato una quasi totale rivoluzionale tra dirigenza e società: nonostante la qualificazione agli ottavi di Champions League (senza dimenticare la semifinale dell’edizione precedente) ed il terzo posto perfettamente alla portata, mister Di Francesco e i suoi uomini sono stati condannati in maniera esagerata dopo il 7-1 rimediato in Coppa con la Fiorentina. Un risultato, si, clamoroso, non però tanto decisivo da compromettere una stagione intera. Quell’attacco pesante ha penalizzato ancor dal punto di vista psicologico la squadra che poi, nel momento decisivo, (derby con la Lazio e ritorno agli ottavi di Champions contro il Porto) è crollata definitivamente. E’ in sostanza l’errore da evitare per il Napoli.

Juventus e Milan: mentalità da cui il Napoli dovrebbe prendere esempio

Napoli-Salisburgo probabili formazioni
Cafaro/LaPresse

La critica, se giusta, va presa in maniera positiva. Non sembra però essere assolutamente questo il caso del Napoli. E’ soltanto novembre e, sebbene la vetta della classifica sia già lontana una decina di punti, il percorso è ancora lungo e nel mezzo del cammino stagionale ci sono tanti scontri diretti da disputare. L’ambiente dovrebbe rimanere vicino alla squadra e non, come successo oggi, far pesare ancor di più questo momento. E allora cosa accadrebbe se gli uomini di Ancelotti si trovassero nei panni del Milan? I tifosi rossoneri per non peggiorare la situazione non sono caduti in questo errore, anzi, si sono accaniti maggiormente contro la società. Una questione di mentalità e forse di cultura, che appartiene al popolo settentrionale, molto più equilibrato nell’esternare le emozioni e nel dare giudizi. E’ anche un po’ il caso della Juventus, società sempre compatta nei momenti di difficoltà, abituata a sentire la vicinanza dei propri fans in qualsiasi momento. E’ ciò che servirebbe oggi al Napoli, prima che davvero sia troppo tardi.

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