Serie A, cosa ci dici? Lazio, hai un vantaggio: carpe diem. Juve solo elogi. Ma la sorpresa è un’altra…

Il girone d'andata si è praticamente chiuso, giusto il tempo per poter tracciare un primo importante bilancio sulla Serie A

CalcioWeb

Nel calcio, solitamente, gli addetti ai lavori più equilibrati tendono ad aspettare un arco di tempo importante prima di tracciare dei bilanci. “Attendere, prima di giudicare”, sentiamo dire spesso. Mai frase fu più corretta. Oggi però, 13 gennaio 2020, ci sembra un buon momento per “dire qualcosa di più” sulla Serie A. Il campionato italiano è arrivato al giro di boa e, con la partita di stasera tra Parma e Lecce (senza considerare il recupero Lazio-Verona), si chiude definitivamente il girone d’andata. La domanda da porsi, dunque, è: “Serie A, cosa ci dici?”

Juve, ecco perché è giusto elogiarti

Partiamo, ovviamente, dall’alto, dalle posizioni nobili. Dalla Juve campione d’inverno che, “nonostante tutto”, è sempre lì. Chiude davanti a tutte al giro di boa. Novità? Non tanto, guardando agli ultimi anni, ma lo è se consideriamo altri discorsi. Come il cambio allenatore, fattore da non sottovalutare mai. La dimensione che Sarri ha dato ai bianconeri, seppur non abbia ancora pienamente soddisfatto, è diversa, più europea. Ci sta provando, il tecnico ex Chelsea. Pressing compatto, intensità e rapidità di palleggio. Si è visto solo a sprazzi, ma serve tempo. Nonostante questo però, come detto sopra, la Juve c’è. Solo elogi dunque, per ora.

Lazio, cogli l’attimo

Sorpresa, ma fino a un certo punto. E adesso viene il bello. Non dimentichiamoci alcune cose sui biancocelesti. A partire dal fatto che, dopo la Juve, è la squadra più titolata in Italia negli ultimi anni. Segno anche di una continuità, negli uomini scelti, che nessuno ha avuto di recente. Consolidato il centrocampo (tra i migliori se non il migliore del campionato), che supporta egregiamente un signor attaccante, di cui Immobile è solo il cognome. Ma non è tutto. Questa squadra ha un vantaggio, almeno per il momento: si può concentrare solo sul campionato. Essendo stata buttata fuori dall’Europa League, infatti, ha la grossa chance di spendere le energie (e bene) sulla Serie A. Carpe diem.

Napoli, la strada è quella giusta

Al di là di considerazioni tecnico-tattiche, quella azzurra sembra la classica stagione ‘storta’, partita male e in cui tutto gira per il verso sbagliato. Le ultime due gare sembrano rispecchiare proprio questo standard: con Inter e Lazio, infatti, l’undici di Gattuso non aveva affatto demeritato, ma si è ritrovato senza neanche un punto per via di tutti quei piccoli dettagli (episodi) in negativo risultati poi determinanti, vedi errori di Meret e Ospina. Ma l’impressione è che l’ex tecnico del Milan stia provando, anche rischiando, a ridare un’importante identità ad una squadra che – ricordiamolo – solo due anni fa ha sfiorato lo scudetto. L’obiettivo è sfruttare le caratteristiche dei calciatori in rosa, la strada è quella giusta.

La vera sorpresa si chiama Verona: chapeau!

Parliamoci chiaro: chi l’avrebbe mai pensato? Chi avrebbe mai pensato che a fine girone d’andata, e con una partita ancora da recuperare, la compagine scaligera potesse essere ottava, con venticinque punti e a ben quattro dall’Europa League? Noi sicuramente no, e lo ammettiamo. Forse, addirittura, la compagine meno forte sulla carta dell’intero campionato. Il voto a fine estate dato al mercato dei veneti era stato negativo, tra i più negativi. I nomi della rosa, molti dei quali stanno anche stupendo, risultavano “deboli” o pressoché sconosciuti ai più, ma bisogna dare merito ad un allenatore che è riuscito a trasmettere alla squadra il suo stesso spirito battagliero. E che adesso non possa diventare, da sorpresa, anche favola. Chissà…

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