E’ da poco terminato il Consiglio Nazionale. Presente il ministro dello sport, Vincenzo Spadafora, che ha rilasciato importanti dichiarazioni: “Se i dati non ci danno indicazioni diverse potrebbe anche darsi che dal due marzo non prolungheremo lo stop agli eventi sportivi. Monitoriamo l’evoluzione nei prossimi giorni”. Non ci sarà un’estensione delle “misure di contenimento” del Coronavirus oltre le sei regioni coinvolte. Spadafora ci ha poi tenuto a sottolineare come “non esiste nessun limite alla circolazione delle persone dal Nord Italia alle altre zone del Paese, tranne che per le aree focolaio, i dieci comuni del Lodigiano e quello di Vo’ Euganeo”.
“La sicurezza e la salute vengono prima di tutto, di una gara, di una partita, di uno stadio pieno – ha proseguito Spadafora, che ha inoltre precisato come si stia pensando, nel caso di un’eventuale proroga, “a delimitare ulteriormente le zone della prescrizione”. Non più tutte le regioni, ma solo alcune aree. “Non esistono le condizioni o le motivazioni neanche in via precauzionale per ampliare le limitazioni al resto del Paese”. Insomma, porte chiuse sì ma solo in Lombardia, Veneto, Liguria, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia e Piemonte. Ma Spadafora ha precisato che la scelta delle porte chiuse “non è stata un’imposizione, ma una possibilità data alle federazioni e alle leghe”.