Milan, Kaka: “vi svelo perchè non torno in rossonero”

Il grande ex del Milan Kaka parla del mancato ritorno in rossonero ed anche di presente e futuro
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La ventitreesima giornata del campionato di Serie A regala la partita tra Inter e Milan, uno scontro che non ha sicuramente bisogno di presentazione, è molto di più di un match fondamentale per la classifica, giocare un derby di Milano regala emozioni uniche. Un grande ex rossonero Kaka si è raccontato in un’intervista a ‘La Gazzetta dello Sport’, importanti indicazioni.

SU PAQUETA’  – “Deve trovare fiducia in se stesso. L’anno scorso è andato bene, ma il secondo anno si fa fatica, lo so per esperienza. Gli altri cominciano a capirti, è più difficile. Deve considerare le sue qualità, in una squadra forte può essere un giocatore importante. ae uno prende un brasiliano deve sapere che tipo di giocatore è. Paquetà si deve adattare un po’ al calcio italiano, ma non deve perdere la sua identità calcistica. Deve restare creativo, perché questi siamo noi, ma deve anche essere pratico: se fa un doppio passo, deve farlo verso la porta. Se tenta il dribbling, deve avere una qualche utilità. La posizione in campo è importante, ma la cosa che conta di più è tirare fuori la volontà. Io credo che lui possa essere una buona mezzala, in Brasile gioca a destra. Credo che Paquetà debba provare a mischiare le sue qualità e il suo istinto con le necessità del calcio italiano”. 

SUL MILAN “Le epoche cambiano, ci sono stati tanti problemi economici e di gestione. Vedo che la classifica è migliorata, ma mi auguro soprattutto che le proprietà del Milan e dell’Inter ricomincino a investire quanto serve per tornare al top. Il momento è adesso: Inter e Milan sono squadre storiche, Milano è una città bellissima, l’Italia è un paese meraviglioso. Mi fa tristezza non ritrovare le milanesi negli ottavi o nei quarti di Champions League. Credo che si debba riavviare un circolo virtuoso: con la Champions incassi, puoi ingaggiare grandi giocatori e tornare in alto”.

SU IBRA“E’ splendido capire che si diverte. Quanto all’età, con la fisioterapia e gli altri strumenti che abbiamo oggi è possibile andare avanti più a lungo. Basta essere motivato”. 

SUL FUTURO – “Non l’allenatore. Ho finito il corso in Brasile, adesso sto cercando di approfondire le mie conoscenze. Mi piacerebbe fare il manager, fra tanti anni magari il presidente. Allenatore o direttore sportivo no, la vita dell’allenatore è troppo complicata. In questo momento stare vicino ai mei figli è la cosa più importante. Poi chissà, magari fra cinque o dieci anni cambierò idea”. 

SUL RITORNO AL MILAN “La voglia di tornare è tanta, il tempo non è quello giusto. Mi piacerebbe lavorare con Maldini e Boban, aiutare il club, imparare soprattutto, però non è il momento di lasciare il Brasile. Per ora mi accontento di seguire il derby da lontano”.

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