AUDIO SHOCK CAGLIARI – Ancora non sono molto chiare le cause dell’infortunio occorso a Leonardo Pavoletti. Si pensa ad una caduta durante una festa, c’è addirittura chi parla di una lite con il compagno di squadra Birsa. Starebbe circolando su Whataspp un audio nel quale verrebbe detto che lo spogliatoio è ormai spaccato, diviso tra pro e anti Maran. Addirittura proprio l’infortunio di Pavoletti sarebbe scaturito da una colluttazione con Birsa fuori da un locale del capoluogo sardo. Ed anche Nainggolan secondo quanto riferito in questo audio sarebbe venuto alle mani con l’ex Chievo. Nelle ultime ore sono arrivate diverse smentite dai calciatori del Cagliari. Nainggolan: “ora la tastiera del telefono scotta a molte persone… Ci sono delle persone che raccontano delle storie in note vocali assolutamente assurde… Ora parlano tutti, poi dicono che vogliono bene al Cagliari. Buonanotte a tutti quelli che vogliono andarci contro… Baci… Per concludere, non c’è nessun litigio dentro lo spogliatoio”. Anche Pavoletti, sempre su Instagram, ha smentito la lite con lo sloveno, postando una foto con lui: “Ragazzi non scherziamo!! Ma quale lite??”. (IL VIDEO)
RUMORS MESSI-NAPOLI – “Portare Lionel Messi all’ombra del Vesuvio sarebbe fantastico, anche se non è così semplice. Posso dimostrare tutte le telefonate e le email scambiate con i dirigenti del Barcellona”. A parlare così è il manager Alessio Sundas, che già da mesi avalla l’ipotesi di un trasferimento a Napoli che avrebbe del clamoroso. Impensabile, al momento, poter anche immaginare una cosa simile, nonostante negli ultimi giorni si sia fantastico circa un suo possibile arrivo in Italia o comunque un suo addio al Barcellona. Gli screzi con Abidal e la clausola del contratto hanno favorito rumors e indiscrezioni. Difficile che possa muoversi dal club blaugrana, ma nel calcio tutto è possibile. (L’ARTICOLO COMPLETO)
LE CONFESSIONI DI SEBINO NELA SUL TUMORE – Un uomo tutto d’un pezzo. Sincero, senza fronzoli. Sebino Nela si racconta a cuore aperto, lo fa in una lunghissima intervista al Corriere dello Sport. Parla del tumore, delle difficoltà nell’affrontarlo ma anche del passato da calciatore e dei rapporti extra campo con vecchi compagni. “Come sto? Per quello che ho passato, diciamo bene. Devo fare un’altra operazione a breve, la quarta. Non ce la faccio più… L’umore va e viene, sentire ogni volta di persone che conosco che se ne vanno da un giorno all’altra mi spegne un poco. La cosa brutta di questo male è che gioisci, dici ‘ho vinto’, e poi scopri che a distanza di sei, sette, otto anni ritorna. Il cancro quando arriva non ti lascia più. Torna come realtà o come minaccia. Sta sempre lì. Non so quante volte mi sono ritrovato di notte a piangere nel letto. E sai che ti dico, se domani dovesse succedere, ‘sticazzi’… Compagno del cuore nel calcio? Nessuno, solo frequentazioni superficiali. Per molti anni ho dormito in camera da solo. Con Rudi Voeller sembrava una cosa importante, poi mi ha deluso e ho voluto interrompere il rapporto. Perché? Fui chiamato da un calciatore della Roma per convincerlo ad accettare la panchina giallorossa. C’era da superare la resistenza della moglie. Normale a quel punto aspettarmi d’essere coinvolto, ma non mi ha nemmeno cercato. Sono rimasto amareggiato. Pruzzo? E’ veramente un orso, tanti anni a Roma non lo hanno modificato. Falcao? Faceva vita a sé, Liedholm gli permetteva tutto. A Roma c’è un’ammirazione per lui, per questo quel rigore contro il Liverpool doveva tirarlo. Non esiste che non tiri il rigore in una finale di Coppa Campioni davanti ai tuoi tifosi. Pure zoppo, ma lo tiri. E lui zoppo non era. Ha sbagliato, mi dispiace. Un allenatore sopravvalutato? Per l’esperienza che ho avuto, Vujadin Boskov. Da lui non ho imparato niente. Né a livello tattico, né gestionale”. (L’ARTICOLO COMPLETO)