Cellino è una furia: “Ripartire con la Serie A? Non ci presentiamo. Pronto a giocare in B ma non sulle tombe”

Massimo Cellino, presidente del Brescia, è tornato a parlare della ripresa del campionato ribadendo la propria posizione anche con termini forti

CalcioWeb

Lungo intervento di Massimo Cellino, presidente del Brescia, a ‘Tutti convocati’ su Radio 24. Il numero uno delle Rondinelle è tornato a parlare della ripresa del campionati di Serie A, ribadendo la propria posizione in maniera piuttosto energica: “Finiamola qui col campionato? La Fifa dice di finirla qui, il Coni anche. La Federcalcio mi ricorda il nostro Governo, crea collisioni, forma un sacco di commissioni. Le decisioni sul calcio devono prenderle presidenti e calciatori, stiamo vivendo una tragedia. Non vi auguro di vedere cosa sto vivendo io a Brescia, questa disgrazia, è per questo che mi arrabbio. Di andare in B non me ne frega niente, ci vado domani mattina. Ma scherziamo? Ricordatevi che l’azienda calcio è l’unica in grado di ripartire e risollevarsi in autonomia, senza basarsi su nessuno. Io dico, e Dio mi ascolti: spero si possa ripartire col prossimo campionato ad agosto o settembre. E sono realista. A Roma passeggiano, io sono chiuso in casa in quarantena, ho paura di uscire in giardino. Giocare a giugno e luglio che scadono i contratti al 30 giugno? Ma come si fa? Riprendere senza dare vacanze ai calciatori? Ma si strappano tutti ogni due per tre se giochiamo senza sosta”.

Sulle possibili soluzioni alternative: “Non siamo più ai tempi delle retrocessioni a tavolino e dei punti di penalizzazione. Capisco la situazione del Monza, gli daranno questi punti di bonus l’anno prossimo, cosa facciamo causa al Coronavirus? È colpa sua, non nostra. Parlando da persona pratica: consolidare la classifica vuol dire pagare i premi ai calciatori, ma i miei calciatori saranno disposti a scendere in B e prendere il 50%? La soluzione unica è spostare tutto di un anno, come fatto con l’Olimpiade e con l’Europeo. Giocare a porte chiuse è una bestemmia, una cosa che in Inghilterra non verrà mai fatta, non è una soluzione. La prima componente è il tifoso allo stadio”.

Sulla questione stipendi e gli introiti derivanti dalle scommesse Cellino aggiunge: “Sarebbe una truffa, togliere due mesi di stipendi e costringere i ragazzi a giocare 25 partite in due mesi. Il 90% dei calciatori sono persone perbene, glielo garantisco. Bisogna dar loro certezze, se finiamo il campionato gli spetta il 100% dello stipendio, se non finiamo lo stipendio gli sarà decurtato perché non si è giocato per cause forza maggiore, vi assicuro saranno i primi a mettersi le mani in tasca. Ma dobbiamo garantirgli che saranno calciatori anche l’anno prossimo. Il betting? Sono cazzate. Come si fa ad andare da un ministro, che non ha mai giocato a pallone o gestito una squadra di calcio, e chiedere la percentuale sul betting? Non seguivo il panorama italiano nei miei sei anni in Inghilterra, sono tornato e ho visto i Cinque Stelle fare campagna elettorale su un aereo comprato da Renzi, mi stavano simpatici. Anche Salvini mi era simpatico anche se non posso essere leghista essendo sardo, ero contento del governo Cinque Stelle-Lega, ma se il ministro dello sport si permette di dire che non dà i soldi il betting al calcio perché è una questione di principio ed è nel governo con Renzi, ma di che principi parli? Non abbiamo bisogno dell’elemosina, il 90% dei soldi in Inghilterra derivano dal betting, sponsorizzano il calcio perché hanno un ritorno. In Francia il 3% del betting va al calcio, mentre in italia non danno nulla…. ma parliamo di cose serie e smettiamo di farci ridere dietro”.

Sulla possibilità di sforare oltre il 30 giugno Cellino è categorico: “Fatemi parlare perché oggi sono un vulcano. I contratti scadono il 30 giugno, come si fa con obblighi di riscatto, diritti e tutto? Come si può andare oltre il 30 giugno? Spiegatemi. Io ho inventato il paracadute e non ne ho mai usato uno. Ho fatto troppe cagate io, me ne vado in B, lo faccio a testa alta, se è l’unico modo per salvare il calcio. Non schiererei il Brescia dopo il 30 giugno, confermo. Decreti, minchiate varie, ma cosa dicono? Vogliono il sole al posto della luna?”.

Infine Cellino ha aggiunto a ‘L’Unione Sarda’: “Il Brescia è ultimo in classifica meritatamente. Ho fatto degli errori immensi, non da Cellino, con un giocatore e con un allenatore. E chi sbaglia, paga. Se dovessi retrocedere, lo farei a testa alta. Perché non tutti hanno il bilancio come il mio e si nascondono dietro il Coronavirus. Ripartire? Se ce lo dovessero proporre oggi, non mi presento. Non mi umilia giocare in Serie B ma farlo sulle tombe dei nostri cari“.

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