L’emergenza Coronavirus ha colpito il mondo ed in alcuni Paesi la situazione è molto preoccupante anche dal punto di vista economico. In particolar modo momento di grande difficoltà in Brasile, la conferma è arrivata direttamente dall’allenatore Carlos Dunga che ha affrontato la delicata situazione in un’intervista ai microfoni di Radio Toscana.
“In Brasile è tutto più complicato che in Italia perché tante persone fanno lavori giornalieri e non potendo adesso lavorare non hanno da mangiare. Sono in difficoltà anche le strutture per anziani e bambini”.
IL CALCIO – “Il calcio dà felicità alle persone ma ora l’obiettivo è salvare vite – ha detto – Fino a che non c’è un controllo preciso della situazione il calcio passa in secondo piano. Dopo potremo cominciare a pensare anche a come ripartire, anche senza pubblico facendo solo vedere le partite in tv: sarebbe comunque una distrazione per le persone anche se non è la cosa ideale”,
“C’è il problema delle favelas, dove le case sono piccole abitate magari da dieci persone, Ho coinvolto vari amici che sono titolari di supermercati e padroni di aziende e insieme a Tinga e D’Alessandro, ex giocatori dell’Internacional di Porto Alegre, metteremo a disposizione altre 10 tonnellate di cibo”.