Nel corso di una diretta Instagram sul canale Sotto Porta, Francelino Matuzalem ha raccontato diversi retroscena sulla sua carriera, specie sugli anni passati in Italia. Una delle squadre alla quale è rimasto più legato è il Genoa: “Ho un tatuaggio rossoblu sul dorso della mano sinistra. I sudamericani di solito si tatuano Maradona, Pelé o Ronaldo, io invece ho preferito scegliere la maglia del Grifone. A Genova ho trascorso due anni indimenticabili, ho sentito un grande affetto perché in campo davo tutto. Genoa, Shakhtar e Lazio sono i club dove mi sono trovato meglio”.
Tanti i campioni affrontati in carriera, sia in Serie A che nella Liga: “In Italia ho avuto poche difficoltà. Campioni come Totti, Del Piero o Zidane li affrontavo con esperienza, concedendogli un metro per leggere la loro giocata. È più difficile marcare Messi o Figo: in Liga mi hanno fatto dei dribbling che ancora adesso fatico a capire”.
Infine Matuzalem ha raccontato un aneddoto su Roberto Baggio, suo compagno al Brescia: “Lui mi ha emozionato: uno dei 10 più forti del calcio italiano. Umile, elegante, faceva la differenza anche a trentasette anni. Una volta, però, mi spaventò: una notte in ritiro con il Brescia sentii degli strani rumori provenire dalla sua camera, di fianco alla mia. Pensavo stesse male, sembravano convulsioni, invece pregava Buddha“.