Coronavirus, giocare a calcio non è così pericoloso. Uno studio: “contatti inferiori a soglia di rischio”

Uno studio dimostra come giocare a calcio ai tempi del Coronavirus non sia poi così pericoloso: "I contatti sono inferiori alla soglia di rischio"

CalcioWeb

L’indicazione data dal commissario per l’emergenza Coronavirus in Italia Domenico Arcuri negli scorsi giorni è che “il tempo minimo per essere a rischio contagio è di 15 minuti”. Da qui è partito lo studio di un team di ricerca danese ​dell’università di Aarhus, atto a verificare se durante una partita di calcio esiste davvero il rischio contagio. E’ il sito ‘Videnskab.dk’ a riportare i risultati della ricerca condotta da Nikolas S. Knudsen, Thomas Bull Andersen e Manuel M. Thomasen. I ricercatori hanno analizzato i movimenti in campo dei giocatori della Superliga danese al fine di calcolare, effettivamente, i tempi di contatto sotto la distanza minima di contagio ovvero di un metro e mezzo. ​

Lo studio, riportato anche da ‘Calcio e Finanza’, dimostra che i calciatori rimangono entro la distanza di infezione tra 0 e 657 secondi – quindi poco meno di 11 minuti – durante l’arco di un’intera partita. La media è pari a 1 minuto e 28 secondi e, ovviamente, cambia in base al ruolo ricoperto in campo. Si resta comunque al di sotto dei 15 minuti ritenuti “rilevanti” dal​ National Board of Health. Questo studio dimostra, quindi, che giocare a calcio non è particolarmente rischioso.

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