Moratti punzecchia: “diciamo che non sono stato un tifoso accanito della Juve in quelle finali di Champions”

Massimo Moratti ha deciso di ripercorrere i successi con l'Inter, poi ha punzecchiato la Juventus sulle sconfitte nelle finali di Champions

CalcioWeb

A 10 anni dalla vittoria della Champions League, che ha sancito il triplete dell’Inter nella stagione 2019/10, in un’intervista a Fanpage.it Massimo Moratti ripercorre le tappe di quell’indimenticabile stagione, svelando retroscena, aneddoti e ricordi del cammino che l’ha consegnato alla storia del calcio internazionale.

“Spero possa restare nella memoria come una squadra che ha suscitato felicità. – spiega Massimo Moratti a proposito della sua Inter – È la cosa più bella che si possa pensare di un ricordo”. E sul Triplete arrivato dopo tanta sofferenza racconta “Devo dire che anche io ci ho pensato. Che potesse essere, alla fine, un risultato che arrivava dai vari nodi sciolti del passato. […] Quella che non è mai mancata, ed è aumentata, era la voglia e la tenacia di arrivare a risultati importanti”.

Durante l’intervista, Massimo Moratti rivela il momento in cui è iniziato il percorso per il successo della squadra: “Certamente con la scelta di Mourinho. È stata determinante e ci ha fatto pensare che si potesse arrivare ad una cosa di questo tipo”. E proprio su Mourinho riporta il ricordo che gli ha fatto capire quanto fosse speciale: “Mi ha molto impressionato una volta, durante una partita che stavamo vincendo, in cui venne espulso ingiustamente Sneijder. Alla fine del primo tempo il pubblico e la squadra erano molto agitati. Andai negli spogliatoi all’intervallo, cosa che facevo raramente, per capire se ci fosse qualche problema e rendermi utile. Invece li trovai tutti molto calmi, con Mourinho che spiegava la tattica che avrebbero seguito nel secondo tempo, senza mai citare l’arbitro o tracce di vittimismo nel suo discorso. Questo mi ha fatto capire che fosse veramente di alto livello”.

Moratti ci racconta anche della trattativa alla quale è più legato “Lo scambio tra Ibrahimovic ed Eto’o. Entrambi giocatori forti, ma Eto’o si è adattato perfettamente ai suoi nuovi compiti. Quella è stata una trattativa fortunatissima”, ma spiega “Sono tantissimi i ragazzi ai quali sono riconoscente e mi dispiace non abbiano potuto vincere tanto. A cominciare da Ronaldo, per continuare con giocatori come Ince, Zamorano, Djorkaeff. Per quello che hanno dato all’Inter meritavano di portarsi a casa una soddisfazione del genere”.

Sulla Juventus, arrivata due volte ad una sola partita dal Triplete, Massimo Moratti commenta “Diciamo che non sono stato un tifoso accanito della Juve in quelle finali”.

Conclude, spiegando perché il Triplete dell’Inter rimarrà unico e irripetibile: “Perché è dell’Inter. Una squadra che provoca emozioni particolari”.

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