Se fosse per la Soprintendenza ai beni culturali, ‘San Siro’ potrebbe anche essere abbattuto. La Commissione regionale per il patrimonio culturale della Lombardia ha infatti dichiarato lo storico impianto del ‘Giuseppe Meazza’ di “nessun interesse”. I tecnici hanno risposto ad una domanda della giunta in merito al valore architettonico dell’impianto. Inter e Milan lavorano da tempo al progetto del nuovo stadio, che prevede l’abbattimento di quello attuale e la realizzazione della nuova “casa” delle due squadre sempre nel quartiere San Siro, a poche centinaia di metri. Il sindaco Sala si era detto favorevole alla ristrutturazione del vecchio stadio, ma il responso arrivato va in tutt’altra direzione. Come riporta ‘Repubblica’, secondo i tecnici il Meazza non deve essere tutelato perché “trattasi, allo stato attuale, di un manufatto architettonico in cui le persistenza dello stadio originario del 1925-’26 e dell’ampliamento del 1937-’39 risultano del tutto residuali rispetto ai successivi interventi di adeguamento realizzati nella seconda metà del Novecento e pertanto non sottoposti alle disposizioni di tutela del patrimonio perché non risalenti a oltre 70 anni“.
Lo storico stadio di Milano ha subìto nel corso degli anni diverse modifiche per cui allo stato attuale resta ben poco dell’impianto originale e dunque di “culturale”. Come è spiegato nel dettaglio dal parere della commissione: “Le stratificazioni, gli adeguamenti e gli ampliamenti fanno dello stadio – come oggi percepibili nel suo insieme – un’opera connotata dagli interventi del 53-’55, oltre a quelli del 1898-’90, nonché dalle opere successive al Duemila, ovvero un’architettura soggetta a una continua trasformazione in base alle esigenze legate alla pubblica fruizione e sicurezza e ai diversi adeguamenti normativi propri della destinazione ad arena calcistica e di pubblico spettacolo”.
La decisione spiana definitivamente la strada all’accordo tra i due club e l’amministrazione comunale per la realizzazione del nuovo stadio e della trasformazione del quartiere. A salvarsi dovrebbero essere una curva e parte di una tribuna, stoici baluardi contro la modernità. L’area su cui ora sorge il campo di gioco diventerà un parco/centro sportivo aperto al pubblico, mentre attorno sorgeranno un albergo, un centro commerciale e spazi ricreativi. Con quest’ultimo passo, Inter e Milan hanno la strada spianata per il nuovo ‘San Siro’, anche se ai nostalgici quello “vecchio” mancherà.