Vivere alla giornata. E’ il motto dall’inizio dell’emergenza Coronavirus. Seguire l’andamento dei contagi per stabilire cosa, come e quando prendere una decisione. Una scelta logica per certi versi e sbagliata per altri. Nel calcio, ad esempio, rimandare di continuo rischia di non portare a nulla di buono. Tante cose sono state dette negli ultimi tre mesi: giocare, non giocare, rimandare. Adesso, si fa nuovamente largo una strada che sembrava ormai accantonata: quella dei playoff. E’ stato Gravina a rilanciare l’idea qualche giorno fa, su cui la stampa italiana ha “spinto”. Ieri sera ‘Repubblica’, questa mattina il ‘Messaggero’. Hanno fornito le loro eventuali formule.
Ma perché di nuovo questa ipotesi? Perché la FIGC si è allineata al Governo e ha sospeso l’attività sportiva fino al 14 giugno, mettendo così a rischio la ripresa della Serie A, su cui servirebbe a questo punto una proroga perché riparta il 13. Perché un’eventuale ripresa il 20 potrebbe impedire la disputa della fase finale di Coppa Italia. Perché c’è ancora molta incertezza su alcuni punti del protocollo del Comitato Tecnico Scientifico, tra cui la quarantena di squadra in caso di singola positività. Insomma, tutta una serie di domande ancora senza risposta. Ed è così che, per provare ad accorciare i tempi, potrebbe essere tirata nuovamente fuori la soluzione playoff. Quale formula? Quante squadre partecipanti? Anche qui nessuna risposta chiara. Si era parlato di 12 compagini, poi di 10. Qualora questa strada dovesse prendere piede, se ne discuterà.
Dalle pagine di CalcioWeb, però, già due mesi fa avevamo messo sul tavolo quali e quante potevano essere le formule adatte per un’eventuale chiusura della Serie A con playoff. Riproponiamo l’articolo di seguito.