L’inventore della mascotte di Italia ’90: “quel Ciao nato a un semaforo…”

Lucio Boscardin, l’artista che ha inventato Ciao ha svelato un interessante retroscena su quello che è poi diventato un simbolo
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Bella intervista con Lucio Boscardin, l’artista che ha inventato Ciao, la mascotte di Italia 90. L’icona di quel mondiale nacque sotto la pioggia. A un semaforo di corso Buenos Aires a Milano: “Mi ero appena iscritto al concorso per creativi lanciato dal comitato organizzativo. Stavo andando in ufficio. Ero in macchina e c’era la coda. Guardavo l’orologio e quelle luci: giallo, verde, rosso. Pensai alla bandiera. La scritta Italia, da ritagliare. Arrivai nello studio, presi dei pezzetti di carta colorata”. Poi li lasciò andare. “E uscì un atleta: qui la gamba, lì il braccio. Al posto della testa misi il pallone. Mandai tutto a Roma. Qualche mese dopo si presentarono due signori. Mi fecero fare delle prove per accertarsi dell’autenticità della mia idea. Dopo qualche minuto se ne convinsero. Tirarono fuori una lettera: avevo vinto”, riporta Gianluca Di Marzio.

La prima volta che lo vide, nel giorno della presentazione. “Non mi piaceva: un gigante di 3 metri, proiettato alla parete e illuminato in modo strano. Non ne percepivo la tridimensionalità. Anche Gigi Riva mi disse che non gli era piaciuto. Ero d’accordo con lui, ma gli dissi di aspettare e di dare tempo al tempo”.