Colonna portante e bandiera del Milan per 24 anni sul campo. Figlio d’arte, il papà Cesare è stato calciatore e allenatore, Paolo Maldini debutta in Serie A il 20 gennaio 1985 a 16 anni contro l’Udinese, lanciato da Niels Liedholm. Maldini ha dimostrato di non essere un raccomandato, grazie alle sue qualità dentro e fuori dal campo. Un difensore straordinario e corretto. Ha debuttato in Nazionale a diciannove anni, non ottenendo in magli azzurra gli stessi successi ottenuti con quella rossonera. Paolo Maldini è stato un abile marcatore, forte di testa e in fase di spinta e con due ottimi piedi. Considerato uno dei più grandi difensori di tutti i tempi, per Maldini parla il suo palmarés: 7 scudetti, 5 coppe campioni o Champions League, 1 Coppa Italia, 4 Supercoppe Italiane, 3 Supercoppe Europee, 3 Coppe Intercontinentali. Se non bastassero i trofei, ci ha pensato Fabio Capello a descrivere Maldini con poche parole: “Maldini? E’ semplicemente il miglior difensore del mondo”.
E’ l’unico italiano ad apparire nel famosissimo spot della Nike ‘Good vs. Evil’ del 1996. Nel maggio del 2015 ha fondato, insieme a Riccardo Silva, il Miami FC, unica società calcistica della città della Florida.
In diretta Instagram con Christian Vieri, Paolo Maldini ha rivelato una serie di aneddoti legati alla sua carriera da calciatore: “Sono il giocatore più perdente della storia. Ho vinto tantissimo ma ho perso tre finali di Champions, una finale di Supercoppa Europea, tre Intercontinentali, un Mondiale, un Europeo, una semifinale Mondiale. Ho vinto tanto ma ho perso tante finali. Fa parte del gioco e l’ho accettato”. L’attuale dirigente del Milan ha anche parlato della sua carriera in Nazionale che lo ha visto indossare la maglia azzurra in 126 occasioni: “In Nazionale ho avuto grandi squadre. Ho perso ai rigori, mentre nel 2006 ai rigori l’Italia ha vinto. Quando nel 2006 Lippi mi chiamò dissi di no per rispetto di Trapattoni. Gli avevo detto che mi sarei ritirato dalla Nazionale”.
Conclusa la carriera da calciatore nel 2009, Maldini ha intrapreso un breve percorso da opinionista per la piattaforma ‘DAZN’, tornando poi al Milan, prima in veste di direttore strategico dello sviluppo dell’area sport, poi in veste di direttore tecnico. Nel 2020 ha avuto a che fare con il Coronavirus. L’ex capitano del Milan è stato contagiato insieme al figlio Daniel. La discendenza dei Maldini calciatori è destinata a continuare proprio con il figlio di Paolo, Daniel, talento puro della primavera rossonera (più volte aggregato alla prima squadra), stavolta da trequartista, dopo un papà e un nonno difensori.