Fiorentina, Commisso show: la rabbia post Juve, Chiesa, lo stadio, gli obiettivi

Il presidente della Fiorentina, Rocco Commisso, ha parlato di tantissime tematiche in una lunga intervista ai canali ufficiali del club

CalcioWeb

E’ un Rocco Commisso a 360 gradi. Il presidente della Fiorentina è intervenuto ai microfoni ufficiali del club per parlare di tutte le tematiche attuali riguardanti la società. Queste le sue parole.

RABBIA POST JUVE“Forse avrei dovuto parlare più piano e non gridare, ma il concetto è che andando nello spogliatoio ho visto i ragazzi depressi e arrabbiatissimi. Le televisioni parlano male del calcio italiano, della quantità di rigori, perché l’arbitro alle volte va al Var e altre no. Manderò delle raccomandazioni scritte a Gravina e Nicchi, responsabili degli arbitri in Italia”.

OBIETTIVI“Voglio essere la prima squadra nel mondo, contenti? Sto scherzando. Noi abbiamo studiato scrupolosamente quello che han fatto i presidenti il primo anno. Perché non possiamo fare come l’Atalanta? Ragazzi e ragazze, Percassi ha giocato a pallone, sa molto più di me. Il primo anno era in B, poi è salito in Serie A. Poi dodicesimo, quindicesimo, diciassettesimo, sedicesimo… Nel caso di Percassi ci sono voluti sei anni per arrivare al quarto posto. Nel caso di Saputo, a Bologna, fino a oggi non ha mai fatto 49 punti come quest’anno. E Saputo è la più ricca famiglia italiana in Canada. Vuol dire che Rocco ha fatto meglio di Atalanta e Bologna. Parliamo di Lazio e Napoli? La Lazio è stata presa e Lotito l’ha portata al decimo posto, poi diciassettesimo, poi terzo posto, dodicesimo, decimo, dodicesimo: una media di undicesimo, dodicesimo, nello spazio di sei anni. Rocco lo ha portato al decimo”.

CHIESA“Io non l’ho mai criticato, ci vogliamo bene ed è un ragazzo in gamba. Io l’ho tenuto e credevo fosse la cosa migliore da fare l’anno passato. Non potevo presentarmi a Firenze vendendo il mio più grande asset. È stata la decisione giusta, qualcuno capisce quanto fosse importante mettere il piede giusto a Firenze. Abbiamo parlato con Chiesa, con suo padre: ora può andare, se i soldi sono giusti per noi. Dobbiamo parlare con lui e capire cosa vuole fare lui, ora non voglio più parlare di questo”.

STADIO“La politica per me ha già perso molta credibilità nei miei confronti. Ci sono cose che stanno succedendo a Roma, con il PD, con Nardella, con Renzi, con la Soprintendenza. Prima che si faccia una conclusione devo guardare a dove andiamo. C’è bisogno di troppo tempo in Italia per arrivare a una cosa giusta. Le leggi devono essere uguali per tutti, non una cosa a Milano, una a Torino, una a Bergamo o una a Firenze. Io non so quello che succederà, spero che qualcuno si metta in mente che lavora nella politica, di aiutare gli investimenti per mandare avanti la nostra situazione economica. Certe volte devono fare decisioni non belle. Bisogna farle velocemente e con qualcuno che si arrabbia. Non vedo perché gli investimenti non si possano fare il prima possibile”.

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