Mentre in Italia non sappiamo decifrare dei numeri, in Francia il calcio riparte con 5 mila spettatori

In Francia, con numeri sul Covid quattro volte superiori a quelli italiani, riaprono gli stadi al pubblico: nel nostro paese invece...

CalcioWeb

Il 20 agosto in Francia si sono registrati 4.771 nuovi casi di Coronavirus in 24 ore. Numeri ben più alti di quelli italiani, ma affrontati – chissà perché – in maniera diversa. Il presidente Macron, infatti, ha annunciato che non ci sarà un nuovo lockdown: “I danni economici sarebbero troppi, il rischio zero non esiste”. E così la vita non si ferma, si raccomandano le solite regole basilari e il calcio riparte… con i tifosi. Oggi è iniziata la Ligue 1 2020-2021, la nuova stagione del massimo campionato francese. E la prima partita, Bordeaux-Nantes, ha ospitato allo stadio 5 mila spettatori, il massimo consentito. In Francia hanno riaperto gli stadi al pubblico, dunque, seppur parzialmente, ma soprattutto sono tornati a pianificare una vita “normale”, di gestione e convivenza con il virus nonostante numeri simili a quelli di qualche mese fa.

In Italia invece, con i quasi 1000 casi toccati nelle ultime 24 ore e una pressione ospedaliera pressoché nulla (ben lontana da quella di metà maggio, in cui i numeri dei nuovi contagi erano gli stessi), andiamo nel panico per un eventuale positivo a scuola, facciamo le catene di Sant’Antonio, dobbiamo per forza accusare qualcuno (ieri i runner, oggi i giovani della Movida) e tentenniamo su un’eventuale riapertura degli stadi. “Con questi numeri non si può fare”, ha detto ieri Walter Ricciardi. Come se 5 mila persone in uno stadio con capienza 50 mila possano commettere danni più di quanto non lo possano fare ben altre situazioni già viste in questi mesi. Convivere col virus vuol dire continuare a fare la vita di sempre, rispettando alcuni semplici regole. La scuola deve andare avanti così come può essere prevista, parzialmente, la presenza dei tifosi allo stadio. Se n’è parlato, si è dibattuto. Che lo si faccia, in Italia, ben consapevoli che si può riaprire senza per forza commettere danni. Anche perché se i tifosi allo stadio non possono andare, pensano bene di stare fuori… dall’impianto. Lo Spezia è solo l’ultimo di una lunga serie…

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