La Roma è passata ufficialmente a Dan Friedkin. Nelle scorse ore è arrivata la firma e il passaggio di consegne, anche se il magnate texano prenderà le redini della società giallorossa tra il 17 e il 31 agosto, ma intanto sta già delineando le mosse per il futuro. Per prima cosa, Friedkin sborserà i 591 milioni che serviranno per diventare azionista di maggioranza. In questi sono inclusi i trecento milioni che serviranno per coprire il debito contratto dal club e i circa novanta milioni che serviranno per la ricapitalizzare i conti della società. Poi saranno tanti i punti da sistemare.
Gli sponsor: dopo l’addio alla Nike si cercano nuove partnership
Dopo l’addio alla Nike, la Roma cercherà nuovi sponsor per risanare i bilanci e non dover dipendere dalla plusvalenze, su cui si è basata la gestione Pallotta in questi anni. A lasciare Trigoria sono stati in tantissimi ed ogni estate due-tre pezzi pregiati della rosa venivano “sacrificati”. Evitare tutto questo sarà un altro degli obiettivi della nuova proprietà. La risoluzione con la Nike è stata dettata anche dagli accordi precedentemente stipulati tra le parti: “Nike ha diritto di terminare il contratto in caso di cambio di controllo del club o della persona o entità che direttamente o indirettamente lo controlla, di fusione o di altro trasferimento che coinvolga o riguardi il club o tutti i beni del club ad una persona o entità che non ne avevano il controllo alla data di stipula del contratto”. Per il futuro sponsor si guarda ad Adidas, New Balance e Puma, anche se non sono esclusi altri partner.
Mantenere i pezzi pregiati in rosa: Pellegrini e Zaniolo i gioielli da preservare
Molto circa l’offerta che i potenziali sponsor presenteranno dipenderà dal valore dei calciatori in rosa. Per questo i gioielli della squadra andranno trattenuti e preservati come un patrimonio: da Lorenzo Pellegrini a Nicolò Zaniolo, ma anche lo stesso Edin Dzeko potrebbe a questo punto rimanere a guidare l’attacco della Roma. I rinnovi di contratto saranno fondamentali in tal senso. Inoltre, con il mercato condizionato dalla pandemia e con i tempi ristretti (1 settembre-5 ottobre) sarà difficile operare tanto in entrata. Mettendo in conto tutte le formalità da sbrigare a fine agosto, sarà un mercato più conservativo che dispendioso.
Vertici societari: niente stravolgimenti, ma qualche novità
Per quanto riguarda i vertici societari difficilmente ci saranno immediati stravolgimenti. Fienga resterà un uomo della società, probabilmente manterrà la carica di CEO per dare un segnale di continuità rispetto alla gestione precedente. Molte figure lasceranno Trigoria: da De Sanctis, pronto ad una nuova avventura da dirigente, a Baldini. Anche il consulente di mercato potrebbe prendere strade diverse: non figura nell’organigramma societario ed è un uomo di Pallotta (si parla di Newcastle). C’è poi la questione direttore sportivo. Le clamorose indiscrezioni delle ultime ore riportano di un ritorno di fiamma per Gianluca Petrachi. Licenziato nelle scorse settimane, l’ex ds del Torino potrebbe tornare a ricoprire la sua vecchia carica. Non sono, però, esclusi altri candidati. Ma il vero ritorno potrebbe essere quello di Francesco Totti. L’ex capitano della Roma si era detto disponibile, già nel giorno del suo addio ufficiale da dirigente giallorosso, ad un ruolo in società con una nuova proprietà. Ora il suo nome torna in auge. Potrebbe ricoprire un incarico da dirigente operativo, ma anche essere un uomo-immagine della Roma nel mondo. Chi meglio di lui può rappresentare i giallorossi?