Il portiere Iker Casillas ha rischiato di morire, l’ex estremo difensore è stato colpito da un infarto. Adesso è in netta ripresa e può raccontare la sua storia. Lo spagnolo svela alcuni dettagli intervistato da As. “Il primo maggio 2019 faccio quello che facevo tutti i giorni. Cominciamo ad allenarci e di solito facciamo due giri di campo. Per mezzo secondo ho la sensazione di sentirmi diverso quando cerco di prendere aria e vedo che mi manca il respiro. Ma nella mia testa penso che sia allergia. Poi comincio ad avere un’altra sensazione, non riesco a respirare, mi getto a terra e dico che non ce la faccio. È come stare sul fondo di una piscina profonda due metri, vorresti risalire e non ce la fai. Era angosciante, l’aria mi mancava sempre di più. Ma quando stavamo andando all’ospedale continuavo a pensare che fosse allergia, non poteva essere un infarto”.
“Se mi fosse successo il giorno prima, mi sarebbe successo a casa, magari avrei provato a resistere, non avrei preso una decisione. Sicuramente sarei rimasto dov’ero. Non ho mai più dormito a pancia in giù, persino uno starnuto è un dramma. Il dottore mi diceva ‘Iker, non ti lascio morire’. Ma c’è stato un giorno che ero così angosciato che ho detto: ‘basta, mi metto a dormire. E se non mi sveglio più così sia, ma voglio provare a riposare”, conclude Casillas.