E’ l’Italia dei record quella di Roberto Mancini. Gli azzurri sono reduci dal successo contro la Lituania, il terzo consecutivo che ha permesso di avvicinarsi sempre di più alla qualificazione al Mondiali in Qatar del 2022. La strada è ancora lunga, ma l’Italia ha dimostrato di essere una squadra molto forte e allenata da un tecnico preparato. Tre su tre per gli azzurri che hanno sempre vinto e con lo stesso risultato (2-0) contro Irlanda del Nord, Bulgaria e Lituania. Le note positive sono tante, in primo luogo la difesa che è praticamente imbattuta ma anche il centrocampo e l’attacco hanno dimostrato di essere di altissimo livello. L’obiettivo adesso è quello di confermarsi anche nelle prossime partite.
Mancini come Lippi

Il Ct Roberto Mancini è arrivato tra lo scetticismo, ma ha dimostrato di essere un grandissimo allenatore. L’Italia non perde da 25 partite ed è stata eguagliata la seconda striscia più lunga senza sconfitte nella storia della Nazionale azzurra. E’ stato raggiunto Marcello Lippi con il record raggiunto tra il 2004 ed il 2006 mentre solo Vittorio Pozzo ha fatto meglio con 30 partite tra il 1935 e il 1939. Era sicuramente un altro calcio e per questo motivo Roberto Mancini può essere considerato già nella storia come uno dei migliori tecnici in assoluto. La squadra gioca un ottimo calcio, ma soprattutto è concreta e solida, la difesa è un muro ed il centrocampo di grandissima qualità.
Le note positive

Roberto Mancini ha avuto il merito di riportare grandissima fiducia nell’ambiente dopo l’amara delusione della mancata qualificazione ai Mondiali del 2018. La scelta è stata quella di iniziare un nuovo progetto e la decisione di puntare anche sui giovani è stata vincente. Con Donnarumma i pali sono al sicuro per i prossimi anni, in difesa c’è il giusto mix tra giovani ed esperti, nel ruolo di terzino Mancini ha trovato i giusti interpreti. Spinazzola e Florenzi sono forti, ma soprattutto è tornato su altissimi livelli Emerson che si candida ad essere l’uomo in più. Il centrocampo è di grandissima qualità con calciatori come Verratti, Locatelli, Jorginho, Sensi, Pellegrini o Barella. In attacco l’uomo in più è Insigne, ma anche Chiesa può fare la differenza. Immobile è il finalizzatore ma deve essere più convinto sotto porta, così come Belotti. Una squadra ancora più concreta in fase realizzativa può raggiungere qualsiasi obiettivo.