Gareth Bale è un grandissimo calciatore. La carriera, iniziata alla Saints Academy del Southampton che lo ha fatto esordire a soli 16 anni, ha spiccato il volo con l’arrivo a Londra, sponda Tottenham Hotspurs. In sei stagioni il gallese si è trasformato da giovane promessa a leader assoluto. Nell’ottobre 2010 è autore della sua migliore performance individuale, una tripletta a San Siro contro l’Inter campione d’Europa, facendo letteralmente impazzire la difesa nerazzurra e confermandosi uno dei più interessanti giovani in circolazione. Il gallese si è poco a poco imposto anche in Premier League, vincendo per due volte il premio di giocatore dell’anno ed eguagliando il record di giocatori del calibro di Thierry Henry, Cristiano Ronaldo e Alan Shearer. Nell’ultima stagione in Inghilterra ha segnato 26 gol stagionali, tra cui il gol partita nel sentitissimo derby con l’Arsenal, conquistando anche il premio di miglior giovane dell’anno.
Nell’estate del 2013 lo storico passaggio al Real Madrid: 101 milioni, allora il trasferimento più oneroso di sempre. Alti e bassi hanno caratterizzato il suo rendimento in Spagna: da un lato è stato grande protagonista delle quattro vittorie dei blancos in Champions League, lasciando il segno soprattutto nelle finali contro Atletico Madrid (la ‘Decima’ nel 2014) e Liverpool (doppietta decisiva). Dall’altro lato, le sue sei stagioni al Real sono state scandite da un serie infinita di infortuni, quasi trenta da quando indossa la maglia madrilena, con più di 80 partite saltate. In più, la richiesta di avere più spazio nell’undici titolare ha spesso incrinato i rapporti con i vari allenatori, da Ancelotti a Lopetegui fino a Zidane. Indossando la maglia della nazionale del Galles, con 31 gol in 77 partite, Bale è diventato il miglior marcatore nella storia dei Dragoni, superando una leggenda come Ian Rush.
Harry Redknapp, ex tecnico del Tottenham e scopritore di Gareth Bale, ha rivelato, a proposito del fuoriclasse gallese attualmente in forza al Real Madrid, un curioso aneddoto che coinvolge Alex Ferguson: “Erano 24 partite in cui giocava e non riusciva a vincere. E quindi Ferguson mi ha detto ‘Io non lo farei giocare, Harry. Porta sfortuna’. Ma io gli ho risposto che pensavo che sarebbe diventato un gran giocatore”. Aveva ragione. Fu sempre Redknapp a spostarlo più avanti, intuizione geniale.
Quando a 12 anni frequentava la ‘Whitchurch High School’ di Cardiff, il suo allenatore studiava dei programmi differenziati per svilupparne la corsa e per fargli calciare la palla con maggiore potenza. E alla fine il rugby lo ha aiutato molto nell’evoluzione del suo stile di gioco.
Peter Crouch, suo ex compagno, ha svelato un curioso aneddoto: “Il segreto del successo di Bale sono i fagioli stufati. Dopo la partita contro l’Inter, quando demolì Maicon correndo su e giù per la fascia, gli chiesi come avesse fatto. Poi ho cominciato a seguirlo da vicino e ho notato che non andava mai in palestra, ma mangiava sempre fagioli stufati in salsa di pomodoro. Anche Scholes mi ha detto che faceva la stessa cosa”.