Juve-Atalanta, i fischi e il comunicato contro la vecchia dirigenza

I tifosi della Juventus iniziano la contestazione, la reazione in occasione della partita contro l'Atalanta
CalcioWeb

E’ in corso Juventus-Atalanta, sfida valida per la giornata del campionato di Serie A. E’ un momento drammatico per il club bianconero, reduce dalla pesantissima sentenza di 15 punti di penalizzazione per il caso delle plusvalenze fittizie. Anche sul campo la situazione è delicata dopo la brutta sconfitta 5-1 contro il Napoli.

Atmosfera surreale allo Stadium dopo la sentenza della Corte d’Appello. Prima della partita ha parlato l’amministratore delegato Maurizio Scanavino. “Chiaramente riteniamo questa sentenza assolutamente ingiusta e iniqua. Sosterremo con convinzione e forza la nostra difesa ma sempre con professionalità e rispetto, nei modi e nelle sedi opportune”.

Maurizio Scanavino
Foto di Alessandro Di Marco / Ansa

“Che sia una sentenza ingiusta non lo riteniamo evidentemente solo noi della Juve e i nostri tifosi: ho apprezzato e ringrazio i tifosi delle altre squadre e gente che è nel calcio da tanto tempo, che hanno compreso l’esagerazione e l’iniquità di queste decisioni. Credo che abbiano compreso che la giustizia federale può comportarsi in modo sommario e ingiusto, e questo crea preoccupazione, perché oggi succede alla Juventus e domani può succedere a qualunque altra squadra”.

La reazione dei tifosi

I tifosi della Juventus hanno iniziato la contestazione. All’ingresso delle squadre in campo si sono registrati fischi durante l’inno della Lega Serie A, i tifosi sono ovviamente contrari alla sentenza dei 15 punti.

Gli ultras si sono infuriati con la vecchia dirigenza. “Serie A o Serie B noi siamo sempre qui solo per la Juventus Fc”, è lo striscione esposto contro la vecchia dirigenza.

“Questa volta è peggio del 2006. In quel caso eravamo veramente incolpevoli. Oggi no. Oggi paghiamo perché questi luridi esseri della dirigenza hanno trattato la nostra Maglia come un oggetto senza anima”. E’ una nota congiunta di Drughi, Nab e Viking, tre gruppi della tifoseria organizzata.

“Una cosa resta intatta: la placida riverenza delle nuove dirigenze, di allora come di oggi, che per ritagliarsi il loro spazio e guadagnare il più possibile accettavano la serie B, allo stesso modo in cui oggi sono pronti a far crollare le azioni per agevolare l’uscita dalla Borsa e vendere più facilmente la nostra Juve a qualche altro faccendiere”.