La Serie A in stile ‘Superlega’: come rilanciare il calcio italiano

Il presidente De Laurentiis apre ad una riflessione importante sulla competitività del calcio italiano
CalcioWeb

Un  argomento sempre molto caldo legato al mondo del calcio italiano è quello legato alla competitività del campionato di Serie A. La stagione si sta concludendo con il dominio del Napoli, la squadra di Spalletti è ben indirizzata verso la vittoria dello scudetto, nonostante l’ultimo passo casalingo contro la Lazio.

Proprio il presidente De Laurentiis ha aperto ad una riflessione interessante. “Se ad un certo punto uno è convinto che ci siano due realtà calcistiche che per merito salgono in Serie A ma che nessuno vuole vedere perché magari fanno duemila presenze in televisione, è chiaro che quello mi crea un disagio. È difficile, a tutti democraticamente va dato il diritto di arrivare però servono limiti”, è quanto dichiarato dal numero uno azzurro durante l’inaugurazione della prima cattedra italiana dedicata alla “Giuridicità delle regole del gioco del calcio“, tenutasi a Santa Maria Capua Vetere.

De Laurentiis
Foto di Ettore Ferrari / Ansa

“Il calciatore che viene dal basso con l’esperienza può affermarsi in Serie A, il pilota di go-kart può arrivare in Formula 1. La Formula 3 però non può stare nella Formula 1, diventa perdente. Il campionato di calcio se comprende squadre che non hanno capacità economiche, è chiaro che diventa già forzato, sballato e compromesso e questo nessuno vuole capirlo. Ma poi cosa è grave, è che lo Stato è assente”, la riflessione di De Laurentiis.

La Serie A come Superlega

Il merito sportivo è considerato il giudice principale nella valutazione della stagione delle squadre di calcio, ma in alcuni casi i risultati sono frutto del ‘caso’ e di una serie di fattori fortunati. E’ successo già tante volte nelle ultime stagioni e la competitività della Serie A continua a risentirne. I risultati arrivano anche con l’organizzazione, ma soprattutto con società solide dal punto di vista economico e con le squadre più attrezzate. La Serie A continua a perdere posizioni nella classifica di competitività, il sogno dei calciatori è diventato quello di giocare in altri campionati, soprattutto in Premier League.

Il livello della Serie A è sempre più verso il basso. La Cremonese ha vinto una sola volta in Serie A, un club glorioso come la Sampdoria ha conquistato solo 12 punti e realizzato appena 11 gol in 25 partite. La corsa salvezza si è riaperta solo per il crollo dello Spezia, squadre come Udinese, Sassuolo ed Empoli si ritrovano in una situazione tranquilla senza entusiasmare. La stessa Salernitana, reduce da un cambio in panchina può vantare sette punti dal terzultimo posto. Alcune squadre si ritrovano a marzo senza particolari obiettivi di classifica e come al solito a risentirne è lo spettacolo.

Il riferimento di De Laurentiis è chiaro e riguarda alcuni ‘paletti’ nella composizione del campionato: presenze dei tifosi allo stadio, ma soprattutto forza economica e capacità di investire. Tante piazze prestigiose (e quindi con maggiore potenzialità anche dal punto di vista economico) si ritrovano in Serie B. E’ il caso di Cagliari, Bari, Reggio Calabria, Genova, Palermo e Parma. Tutte città potenzialmente da Serie A.

Il calcio ha deciso di bloccare la Superlega, una competizione in grado di garantire grande spettacolo in ogni partita, ma soprattutto portare ad una svolta dal punto di vista economico. Invece i club continuano a trovarsi sempre più in crisi e a rischio fallimento. La Superlega è stata bocciata per continuare a garantire il merito sportivo, è stato un autentico autogol. La Serie A potrebbe pensare ad un campionato in ‘stile Superlega’ per rilanciarsi come competitività ed appeal, un torneo formato dalle migliori piazze sotto l’aspetto del bacino d’utenza, forza economica e capacità di investimento.