Mario Balotelli è stato un grandissimo talento, condizionato nelle ultime stagioni dalle vicende fuori dal campo. Uno dei punti più alti è stato raggiunto con il trasferimento al Manchester City, un club in grado di regalare tante soddisfazioni e trofei. L’attaccante italiano, però, non è stato in grado di sfruttare al meglio l’occasione.
Roberto Mancini si è dimostrato come un padre, ma il rapporto è stato condizionato da qualche momento di nervosismo. I retroscena sono stati svelati al podcast Ninety Three Twenty da Les Chapman, ex magazziniere del Manchester City.

“In spogliatoio vennero quasi alle mani, Mancini gli lanciò una borsa addosso e scoppiò la lite. Una volta rientrato negli spogliatoi, è rimasto seduto davanti al suo armadietto restando in silenzio. Poco dopo è arrivato Mancini, iniziando ad imprecare in italiano contro di lui, agitando le braccia ed essendo quasi posseduto. Stava per tornare in campo per seguire la partita quando è incappato nella borsa di Costel Pantilimon (ex giocatore del Manchester City). L’ha raccolta, si è girato e l’ha lanciata verso Balotelli, che si è abbassato di scatto lasciando che l’oggetto rimbalzasse sull’armadietto”.
“Mi sono messo in mezzo per evitare che iniziasse una lite ma in quel momento Mancini si è voltato ed è tornato a seguire la partita”. Su Balotelli: “Mario aveva abilità fantastiche ma non sarà mai un giocatore per la squadra, in effetti penso che l’assist ad Aguero (per il 3-2 al Qpr, decisivo per la vittoria della Premier League, ndr) sia stato l’unico…”.