Juventus, Italo Cucci contro la penalizzazione: “portategli via dei soldi” | VIDEO

La penalizzazione nei confronti della Juventus continua a scatenare motivo di discussione: la riflessione di Italo Cucci

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Il giornalista Italo Cucci a Reggio Calabria parla del caso Reggina e lo collega alla Juve
CalcioWeb

Il calcio italiano continua a scatenare motivi di discussione per le questioni fuori dal campo, in particolar modo i casi Juventus e Reggina non sono passati inosservati. I bianconeri sono stati con 10 punti di penalizzazione per lo scandalo delle plusvalenze fittizie, gli amaranto con 5 punti per inadempimenti fiscali ma legati alla ristrutturazione del debito del club calabrese. Si tratta di uno strumento concesso dallo Stato e che continua a portare discussioni anche per le proteste degli altri club.

La situazione è stata affrontata da Italo Cucci, presente questa mattina a Reggio Calabria per il Festival dell’Economia, Sviluppo e Sostenibilità. “La penalizzazione alla Juventus? Poco prima della partita contro l’Empoli arriva la ‘bastonata’ della penalizzazione e i bianconeri perdono 4-1 a Empoli. Perché questo? Perché i calciatori sono uomini. Non tutti sanno che vincere lo Scudetto equivale a fallire, tranne Juve, Inter e Roma. Io ho vissuto in prima persona la storia di Lazio, Fiorentina, Verona, Sampdoria, perché c’è l’investimento che viene travolto dal sentimento”.

“Dovrebbero spiegarmi cosa sia la sanzione afflittiva che per me è sbagliata perché colpisce il rendimento. Se questo è il calcio-business, fategli delle multe paurose, portategli via dei soldi. Tra gli stranieri ci sono Commisso e Saputo, un calabrese e un siciliano. Il primo fa un po’ di teatro perché è un dritto, il secondo ha capito che deve sfruttare le emozioni”. 

Sulla Reggina: “guardiamo al Palermo che vince, va ai playoff, poi pareggia, va ai playoff lo stesso, ma la Reggina segna e allora il Palermo non va più ai playoff. E qualche settimana prima alla Reggina hanno tolto i punti, poi altri ancora, poi gliene hanno restituiti una parte. E’ tutto snaturato. Ovviamente: viva la Reggina, però ridateci il calcio delle emozioni, è quello che mi assicura che se vinco sono stato bravo e se perdo o sono stato asino o sono stati più bravi gli altri, come alle scuole elementari. Penso al calciatore: io gioco, faccio il calciatore, la mia squadra va avanti, ma poi per errori della società – che dovrebbe pagare moneta – la stessa viene penalizzata e poi retrocede”. 

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