Italia, la prima decisione ‘impopolare’ di Spalletti: scelto il capitano

La prima decisione 'impopolare' di Luciano Spalletti da nuovo CT dell'Italia: scelto il capitano a sorpresa

CalcioWeb

Oneri e onori dell’essere CT della Nazionale Italiana di calcio. Ogni scelta, tattica o extra campo che sia, è sotto la lente d’ingrandimento non dell’intera tifoseria, come nei club, ma di un’intera nazione che, quando gioca l’Italia, diventa una nazione di CT. Luciano Spalletti ha le spalle larghe e ne era consapevole quando ha scelto di occupare il posto lasciato libero da Roberto Mancini.

La prima decisione ‘impopolare’ presa dal nuovo Commissario Tecnico dell’Italia riguarda la scelta del capitano. Con Jorginho, Verratti e Bonucci non convocati (non è detto che la loro esperienza in azzurro sia finita), la fascia sembrava spettare a Gigio Donnarumma, 54 presenze in azzurro, erede designato di Gigi Buffon e già capitano di Mancini. Con Spalletti sarà ‘solo’ il vice.

Aveva preso piede la forte candidatura di Giovanni Di Lorenzo, capitano del Napoli scudettato proprio con Spalletti alla guida, calciatore esperto, leader dello spogliatoio partenopeo. Ma non della Nazionale. Nessun favoritismo?

Il nuovo capitano dell’Italia sarà Ciro Immobile. Una scelta che ha fatto storcere qualche naso. L’attaccante della Lazio ha un curriculum di tutto rispetto: 195 gol in Serie A (l’8° di sempre), 9 in Champions League in appena 15 apparizioni, 16 con la maglia dell’Italia. Immobile è sicuramente uno dei calciatori più esperti del gruppo e può vestire la fascia di capitano con merito. Cosa non torna dunque?

Il fatto che Immobile non sia certo della titolarità. Il rapporto con Mancini, mai stato totalmente rosa e fiori, lo avrà privato di qualche chance in più. La scarsa vena realizzativa (se confrontata con quella laziale) gli ha riservato qualche critica da parte dei tifosi. Ma Spalletti vuole dargli fiducia, seppur il ballottaggio con Raspadori sia aperto e c’è Retegui (un passo indietro) che scalpita. Senza contare Kean e Scamacca lasciati a casa. Sarà il campo a parlare, come sempre.

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