Roma, 6 set. (Adnkronos) – “L’M5S ha proposto per la prima volta la norma sul salario minimo nel 2013: la inserii personalmente nel ddl per l’introduzione del reddito di cittadinanza. Il fatto che oggi vi sia una proposta unitaria delle opposizioni è un passo molto importante. Ricordo che, durante il mio mandato da ministro, lavorai per trovare una quadra dentro la maggioranza, incontrando le resistenze di una parte di essa”. Lo ha detto l’ex ministra del Lavoro Nunzia Catalfo alla Festa nazionale dell’Unità di Ravenna.
“La nostra Costituzione – ha ripreso – all’art. 36 parla di retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del lavoro svolto, tale da permettere al lavoratore e alla sua famiglia di avere un’esistenza libera e dignitosa. Invece circa 200mila lavoratori poveri prendevano l’Rdc a integrazione del salario: è evidente che qualcosa non va e bisogna intervenire. In taluni settori, come la vigilanza privata, i servizi e il trasporto aereo, i lavoratori hanno salari minimi inferiori a 9 euro l’ora. Non è vero, come abbiamo ribadito nel vertice a Palazzo Chigi durante il quale ho avuto più volte l’impressione che la premier Meloni non avesse letto la nostra pdl, che con la sua approvazione si abbasserebbero gli stipendi. Né, tantomeno, che ne uscirebbe indebolita la contrattazione collettiva, anzi questa verrebbe rafforzata. Rimandare tutto al Cnel è un modo per fare melina, ma non risolve il problema”.
“Andiamo avanti in questa battaglia, che combattiamo contestualmente a quella contro il precariato e per garantire più sicurezza nei luoghi di lavoro, forti, anche, dell’appoggio dei tanti cittadini che stanno sottoscrivendo la petizione a sostegno della nostra pdl”, ha concluso Catalfo.
Salario minimo: Catalfo (M5s), ‘con lotta a precariato è nostro obiettivo cardine’
