Iniziano ad arrivare le prime reazioni dopo l’annuncio sulla Superlega. La Corte di Giustizia Europea ha certificato oggi l’abuso di posizione dominante da parte di Uefa e Fifa, le cui regole sull’approvazione preventiva delle competizioni internazionali per squadre di calcio sono illegali perché violano il diritto comunitario.
“Oggi è un grande giorno per la storia del calcio e dello sport”: è quanto riferito da Florentino Pérez, presidente del Real Madrid. “Il calcio europeo dei club non è e non sarà mai più un monopolio. Abbiamo il dovere e la responsabilità di dare al calcio europeo il nuovo impulso di cui ha tanto bisogno: continueremo a sostenere un progetto moderno, pienamente compatibile con le competizioni nazionali, aperto a tutti, basato sul merito sportivo e che imporrà in modo effettivo il rispetto del Fair Play finanziario”.
Il commento di Malagò
“Con la Superlega lo scudetto diventa carta straccia? Sicuramente non posso dirlo, ma il rischio che diventi marginale in termini di interessi esiste”. Sono le parole del presidente del Coni, Giovanni Malagò.
“Non commento le sentenze, non l’ho mai fatto, anche quelle che non capisco o non condivido. A fronte di questo gli organismi preposti dovranno predisporre logiche di accorgimento e contromisure rispetto a quanto ha previsto la Corte Europea. Ora dobbiamo capire quali contromisure prenderanno Fifa e Uefa”.
La reazione della Liga
“Oggi più che mai ribadiamo che la ‘Superlega’ è un modello egoista ed elitario. Tutto ciò che non è completamente aperto, con accesso diretto solo attraverso i campionati nazionali, stagione dopo stagione, è un formato chiuso. Il calcio europeo ha parlato. Si prega di ascoltare”. Così, in una prima nota, la Liga, sulla sentenza emessa oggi.
Poi il messaggio di Javier Tebas, presidente della Liga: “la Corte Ue afferma che le regole per l’ammissione alle competizioni Fifa e Uefa sono trasparenti, ma non che debba essere ammessa la Superlega. Al contrario, sottolinea che i criteri di ammissione ai concorsi devono essere trasparenti, oggettivi e non discriminatori. Principi appunto incompatibili con la Superlega”.