Serie A, bufera arbitri: “Juventus-Roma va rigiocata per errore tecnico del Var”

Lo scandalo arbitri in Serie A continua a scatenare discussioni: il caso del gol di Rabiot in Juventus-Roma
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La stagione in Serie A entra nel vivo e un argomento caldissimo è sempre quello delle decisioni arbitrali. Il VAR rappresenta uno strumento straordinario per ridurre al massimo gli errori arbitrali e nel corso delle ultime stagioni la media delle sviste si è abbassata drasticamente. La prima parte della stagione 2023-2024 è stata molto particolare e troppi episodi hanno scatenato le proteste di calciatori, dirigenti, allenatori e tifosi. In particolar modo anche la corsa scudetto non ha risparmiato motivi di dibattito.

La decisione storica in Belgio

La giornata in corso è destinata ad entrare nella storia del calcio: la Commissione disciplinare ha deciso che la sfida Anderlecht-Genk dovrà essere rigiocata a causa di un errore del Var e dell’arbitro in un calcio di rigore. Il motivo? Al centro delle discussioni è finito il gol del possibile 0-1 del Genk messo a segno da Yira Sor: il calciatore Heynen batte il rigore, il portiere Schmeichel para. Sulla ribattuta piomba Sor per il gol del vantaggio. Dopo il richiamo al Var, il direttore di gara annulla la marcatura perché Sor è entrato in area di rigore troppo presto. Le immagini confermano che anche due calciatori dell’Anderlecht sono in area in anticipo e da regolamento il rigore è ripetere. Il Genk inizia così la sua battaglia legale e la decisione del Consiglio disciplinare della Pro League belga ha già fatto la storia.

Rabiot Juventus Roma
Foto di Alessandro Di Marco / Ansa

Il caso di Juventus-Roma: “la partita va rigiocata”

Subito dopo la storica sentenza in Belgio, le polemiche sono tornate d’attualità anche in Serie A con riferimento alla partita tra Juventus e Roma. La sfida si è conclusa sul risultato di 1-0 con un gol realizzato da Rabiot. La marcatura è finita nel mirino per una posizione di Vlahovic (decisivo con l’assist): “un caso recente è quello di Juventus-Roma. In questo caso per capire se il giocatore della Juventus che realizza la rete è in fuorigioco o no, il Var ha scelto il frame del primo momento in cui il piede di Vlahovic tocca il pallone. E’ in questo istante che viene tracciata la linea per capire se il giocatore juventino sia in posizione regolare o meno. Dopo il primo contatto con il pallone la gamba di Vlahovic compie un movimento, è solo in questa posizione finale che il pallone si stacca dal suo piede. Come mai è stato scelto il frame che il Var ha mostrato in tv, piuttosto che il primo frame che rigor di logica è quello corretto? Nessuno della commissione arbitri ce l’ha ancora spiegato”, ha detto un arbitro attualmente in attività in una denuncia a ‘Le Iene’.

Secondo quanto riporta il giornalista Paolo Ziliani la partita è irregolare. Il primo riferimento è proprio al caos in Belgio. “L’addetto al VAR non ha seguito il dettato del regolamento sui calci di rigore, in Italia l’addetto al VAR non ha seguito il dettato del regolamento sul fuorigioco: partite ugualmente falsate, errore tecnico conclamato, ma qui tutto passerà in cavalleria. 

Mettiamola così: se in Belgio fanno ripetere una partita perché il VAR ha sbagliato ad applicare il regolamento (succederà per Anderlecht-Genk giocata il 23 dicembre e finita 2-1; nel primo tempo, sul risultato di 0-0, il Genk aveva battuto un calcio di rigore; il portiere lo aveva parato ma sulla respinta un giocatore del Genk aveva segnato; questo giocatore, Sor, era però entrato in area prima della battuta del calcio di rigore, e così avevano fatto anche due difensori dell’Anderlecht; in questo caso – infrazione di entrambe le squadre – il regolamento prevede che il rigore venga ribattuto, invece il VAR ha segnalato all’arbitro soltanto l’ingresso in area anticipato del giocatore del Genk facendo riprendere il gioco con una punizione per l’Anderlecht; errore regolamentare gravissimo, il Genk ha fatto ricorso, la Federazione lo ha accolto e la partita verrà rigiocata per accertato errore tecnico), se in Belgio – dicevo – fanno ripetere una partita per accertato errore tecnico da parte del VAR, nel campionato italiano di Serie A bisognerebbe rigiocarne una ventina, metà delle quali con la Juventus protagonista.

E non succederà mai, lo so, un po’ perché il campionato finirebbe a ferragosto, ma soprattutto perché se passa il principio che un grave e accertato errore di arbitro e/o VAR è motivo sufficiente per invalidare una partita, bisognerebbe innanzitutto riscrivere gli Albi d’Oro degli scudetti e in secondo luogo si creerebbe un precedente pericolosissimo per la Serie A meglio nota come campionato col verme: è da mezzo secolo che i campionati vengono decisi da eclatanti, ingiustificabili, scandalosi sfregi al regolamento e c’è il serio rischio – se passa il principio che le partite falsate vanno ripetute – che un campionato venga giocato e si concluda regolarmente. Un lusso che il Sistema Calcio Italia sembra non potersi permettere.

Ricapitolando. Il VAR in Belgio sbaglia ad applicare il regolamento: invece di far ribattere un calcio di rigore (con vantaggio per la squadra che ne avrebbe beneficiato, il Genk), fa ripartire il gioco con un calcio di punizione a favore della squadra avversaria. Poiché il regolamento parla chiaro, e il VAR ha sbagliato ad applicarlo, la partita – falsata dall’errore tecnico – viene fatta rigiocare”, scrive Ziliani sui social.

Poi il giornalista entra nel dettaglio di Juventus-Roma:  “ora immaginiamo di trasportare questo schema, su cui c’è ben poco da discutere, qui da noi: e torniamo a una partita giocata il 30 dicembre, una settimana dopo Anderlecht-Genk, e cioè a Juventus-Roma 1-0 di cui a lungo vi ho parlato e di cui si è tornati a discutere in questi giorni dopo l’intervista anonima di un arbitro di Serie A alle Iene; intervista in cui l’arbitro elenca una serie di inspiegabili errori regolamentari avvenuti nel campionato in corso – anche con l’avallo del VAR – molti dei quali riguardano le partite della Juventus e tra i quali spicca appunto il gol di Rabiot convalidato in Juventus-Roma 1-0. “Quando la palla si stacca dal piede di Vlahovic, Rabiot è in fuorigioco: il VAR ha fissato invece il primo momento in cui Vlahovic riceve la palla, con Rabiot in posizione regolare. Nessuno ci ha ancora spiegato perchè questo gol è stato convalidato”, ha detto in soldoni, con tanto d’immagini a documentarlo, l’arbitro “gola profonda”. E non so se avete capito: ci troviamo di fronte qui allo stesso caso di Anderlecht-Genk, cioè a un errore tecnico commesso non dall’arbitro ma dal VAR, che dispone di uno strumento tecnologico che gli consente di stabilire con matematica certezza il momento in cui la palla si stacca dai piedi di Vlahovic, e quindi la posizione di Rabiot che riceve il passaggio.

Rabiot era in fuorigioco. Ma l’arbitro addetto al VAR, Mazzoleni, sbaglia ad applicare il regolamento. Come ho – spero esaustivamente – spiegato nel mio articolo di ieri, è da sei anni (!), per l’esattezza dalla stagione 2018-19, che l’IFAB ha modificato la regola 11 del fuorigioco: e lo ha fatto perchè dopo l’introduzione del VAR nel calcio, gli arbitri sono a tutti gli effetti diventati due e per dirimere alcune situazioni dubbie, in particolare modo la determinazione del fuorigioco, è proprio l’arbitro-VAR che è chiamato a farlo (l’occhio umano non arriva là dove arriva invece lo strumento tecnologico). Poiché la determinazione di una posizione di fuorigioco (o meno), con l’avvento del VAR, non è più un fatto soggettivo ma un dato oggettivo, l’IFAB ha aggiunto alla regola 11 la “Spiegazione” che per l’ennesima volta qui riporto: “La moviola e l’uso dei suoi fotogrammi mostrano una differenza rilevabile tra il primo e l’ultimo contatto con il pallone per cui si rende necessaria una definizione del momento preciso in cui il pallone viene giocato al fine di determinare la posizione di fuorigioco”.

Com’è chiaro a tutti, la “Spiegazione” non è per l’arbitro di campo – che non ha moviole e non può isolare fotogrammi – ma per l’arbitro addetto al VAR. Dice, l’IFAB, che poiché in alcuni casi (com’è appunto il caso del “passaggio strappato”, o “passaggio prolungato”, di Vlahovic a Rabiot) c’è una “differenza rilevabile tra il primo e l’ultimo contatto con il pallone”, è importante, anzi “necessaria una definizione del momento preciso in cui il pallone viene giocato al fine di determinare la posizione di fuorigioco”. Nel caso di Juventus-Roma: nel primo momento in cui Vlahovic riceve palla Rabiot è in posizione regolare; nel momento in cui la palla si stacca dal suo piede per raggiungere Rabiot, Rabiot è in posizione di fuorigioco.fuorigioco vlahovic Rabiot

E quindi? E quindi è semplicemente successo che Mazzoleni, l’arbitro addetto al VAR, ha commesso un grave e imperdonabile errore tecnico; doveva fissare il fotogramma, come da regolamento, dopo e non prima; e se l’avesse fatto il gol di Rabiot avrebbe dovuto essere annullato per fuorigioco. Non più Juventus-Roma 1-0 quindi; ma calcio di punizione per la Roma, e Juventus-Roma 0-0.

Domanda: c’è una differenza tra il VAR che commette un errore tecnico in Anderlecht-Genk e il VAR che commette un errore tecnico in Juventus-Roma? No. I contesti sono diversi (calcio di rigore/fuorigioco) ma in entrambi i casi c’è il dimostrato errore tecnico che falsa la partita e determina il risultato. In Belgio invalidano la vittoria dell’Anderlecht e fanno ripetere la partita, in Italia confermeranno la vittoria della Juventus (anche in caso di reclamo della Roma: le scommesse sono aperte) e la partita non sarà rigiocata.

Chiudo il discorso qui: e non entro nel tema del divieto assoluto di fischiare un rigore contro la Juventus che vige dalla 2^ giornata, per l’esattezza da Juventus-Bologna 1-1 con la mostruosità commessa da Di Bello (arbitro di campo) e da Fourneau e Nasca (addetti al VAR) sul gigantesco rigore non concesso al Bologna, sull’1-0 per il Bologna, per l’atterramento di Ndoye che sta segnando a porta vuota da parte di Iling (che andava espulso).

Sapete perché non mi dilungo sull’interminabile serie di rigori, alcuni clamorosi, risparmiati alla Juventus? Perché qui ti diranno che non si tratta di “errore tecnico”, ma di valutazioni soggettive degli arbitri e degli addetti VAR. Le famose valutazioni soggettive alla Ceccarini (rigore Ronaldo-Iuliano) o alla Orsato (ammonizione/espulsione di Pjanic). Quelle con cui si vincono gli scudetti e tanti saluti a casa”, conclude Paolo Ziliani.