Dalla riammissione alla promozione: i 10 mesi da favola del Mantova e il mito del ‘piccolo Brasile’

Dalla riammissione alla promozione: Mantova, 10 mesi per passare dalla Serie D alla Serie B. E ritorna il mito del 'Piccolo Brasile'

CalcioWeb

Dalla retrocessione nei dilettanti alla promozione in Serie B. Il Mantova è stato protagonista di una pagina di storia del calcio che resterà indelebile nella memoria dei tifosi. Dieci mesi in cui l’incubo si è trasformato in un sogno dolcissimo in cui si intrecciano storie sportive, speranze e sacrifici ripagati dal verdetto del campo.

Mantova promosso in Serie B: una storia da film

La storia inizia dal giugno 2023: la squadra guidata da Andrea Mandorlini retrocede perdendo i Playout contro l’Albinoleffe. È Serie D. Uno dei punti più bassi della storia recente del club. Fra i tifosi c’è comprensibile preoccupazione, complice l’addio del presidente Maurizio Setti: una concomitanza di eventi come questi, a volta, può portare ad anni di oblio dai quali è difficile riprendersi.

La nuova società guidata da Filippo Piccoli prova a ripartire con due figure fondamentali: il nuovo DS Christian Botturi e il nuovo allenatore Davide Possanzini. Il primo viene da un’ottima annata con la Pro Sesto, il secondo è il discepolo di Roberto De Zerbi, ha fatto propri i suoi dettami tattici e la sua filosofia di gioco e vuole metterli in pratica alla sua maniera.

Quanto basta per affrontare la Serie D con entusiasmo. Ma per affrontare la Serie C? Nel giro di qualche settimana, infatti, il Mantova effettua un salto di categoria prendendo il posto del Pordenone. Una lieta notizia, certo, ma c’è pochissimo tempo per mettere in piedi una squadra che possa provare almeno a mantenere la categoria.

Arrivano ben 24 volti nuovi. Solo 3 i reduci della passata stagione: Monachello, Mensah e Panizzi. Le due figure che abbiamo citato prima fanno la differenza: la squadra assemblata dal DS Botturi sorprende, Possanzini la fa girare a meraviglia con un gioco tattico e propositivo. Il pubblico si entusiasma, le presenze toccano quota 6000 (negli anni passati si toccava, a fatica, quota 1000).

I biancorossi sbaragliano la concorrenza delle principali avversarie, ben più accreditate e attrezzate come Vicenza (battuto 2-0) e Padova (superato 0-5). Alla 35ª Giornata lo stesso Padova si ferma 1-1 contro il Lumezzane e consegna la certezza matematica della promozione al Mantova. L’esperienza di Burrai, i gol di Fiori, i giovani talenti Radaelli e Trimboli, la grinta di Redolfi. La forza di un gruppo capace di riconquistare la cadetteria a 14 anni dall’ultima volta.

Una gioia che fa dimenticare i fallimenti del 2010 e del 2017, lo scandalo Gervasoni. Il sogno di rivedere il “Piccolo Brasile“, l’appellativo con il quale venne soprannominato il Mantova nella seconda metà degli anni 50, quando dalla 5ª divisione arrivò fino in Serie A, guidata da Edmondo Fabbri (poi CT dell’Italia ai Mondiali 1966).

Il Mantova come la… Danimarca

L’impresa del Mantova, dal ripescaggio alla vittoria del campionato, riporta alla mente un’altra storia dai connotati molto simili: quella della Danimarca agli Europei del 1992. I danesi, secondi nel girone di qualificazione alle spalle della Jugoslavia, non si qualificarono direttamente, ma vennero ripescati a 10 giorni dall’inizio del torneo, mentre erano in vacanza, a causa di una risoluzione ONU che, per via dei conflitti in corso nei Paesi Balcanici, escluse la Jugoslavia dal torneo.

Inizio in salita per Schmeichel, B. Laudrup e compagni: pari con l’Inghilterra, sconfitta con la Svezia e titoli di coda già pronti a partire. Nell’ultima gara, però, la Danimarca compie l’impresa: la vittoria contro la Francia di Papin e Cantona, unita alla contemporanea vittoria della Svezia contro l’Inghilterra, regala ai danesi il pass per la fase eliminatoria.

In semifinale l’Olanda campione in carica, quella di Gullit, Rijkaard, Van Basten, Bergkamp e Koeman. Partita affrontata dopo una gita al fast food. Risultato: vittoria ai rigori, Schmeichel neutralizza Van Basten. In finale la Germania Campione del Mondo: 2-0, Jensen e Vilfort mettono la loro firma sul trionfo storico di una squadra che, proprio come il Mantova, non avrebbe dovuto nemmeno partecipare.

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