Etica, cuffie, orari, social e PlayStation: le ‘regole’ di Spalletti agli azzurri per Euro 2024 

Le regole di Luciano Spalletti per Euro 2024: dall'etica del gruppo gruppo agli orari, passando per social e PlayStation

CalcioWeb

Niente teste di cazzo“. Era il 9 ottobre quando Luciano Spalletti, in quel di Coverciano, emise una sentenza alquanto netta. La citazione, volgarità a parte, era al libro di James Kerr dedicato all’etica del lavoro degli All Blacks. In estrema sintesi, il CT voleva mettere le cose in chiaro: stop ai comportamenti poco professionali che possono condizionare il rendimento. A 8 mesi di distanza, l’Italia si presenta a Euro 2024, guidata da Spalletti, una maturità differente e qualche regoletta da seguire.

Le regole di Spalletti

Il gruppo azzurro, per prima cosa è, per l’appunto, un… gruppo. Quindi nessuno deve isolarsi dal resto dei compagni vivendo nel proprio mondo tra social e musica. Niente cuffie e “sguardo da ebete disse il C.T. in tempi non sospetti.

E un gruppo deve ‘fare gruppo’, ma senza eccessi: niente ‘birichinate’ e comportamenti sopra le righe, in stile Zaniolo e Kean, per intenderci. La maglia azzurra va comunque rispettata, così come l’immagine dell’Italia. Il che, però, non vuol dire che il clima debba risultare pesante: professionalità e sorrisi possono coesistere, ma quando ci si allena la concentrazione deve essere massima, così come l’impegno.

Neanche a dirlo, attenzione a orari e puntualità: un po’ di libertà a colazione, consentito presentarsi entro le 11:00; alle 12:00 riunione tecnica; alle 12:45 si pranza; alle 20:00 la cena. Dopo cena niente ronda in stile Bearzot e Trapattoni che giravano stanza per stanza. È presente una “stanza dei giochi” in cui rilassarsi con ping pong, biliardo, bigliardino, 2 cabinati anni 80 e quattro consolle, due delle quali con il simulatore automobilistico. Vietate, invece, le PlayStation personali da tenere in stanza: si gioca solo in sala comune e non fino a tarda notte.

Infine, lo smartphone: si usa prima di pranzo e prima di cena, per mettersi in contatto con amici e familiari e, magari, annullare distanze e nostalgie. Poi telefoni spenti. Si vive il gruppo offline.

L’Italia a tavola

Le buone maniere sono anche a tavolo. Con la squadra ci sono chef e nutrizionista e quando si tratta di Italia, anche loro non possono che essere dei top player. La cucina è piuttosto varia: nel menù non mancano pasta (pomodoro, pesto e ragù), bresaola, tacchino, pollo, verdure lesse, avocado, ananas, melone, crostata.

Pizza e gelato solo dopo la partita, vietati gli alcolici. A colazione biscotti, pancake proteici, latte d’ogni tipo (anche soia, riso, avena) e caffè. Lasagne? Immancabili.

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