Juventus, il bilancio di Amoruso: l’arrivo di Thiago Motta, Chiesa e il ‘fuoriclasse’ Giuntoli

L'analisi di Nicola Amoruso in attesa della prima giornata del campionato di Serie A

CalcioWeb

Si avvicina l’inizio della nuova stagione in Serie A e si preannuncia un testa a testa tra Juventus e Inter per la vittoria dello scudetto. L’ex calciatore Nicola Amoruso ha risposto alle domande. “Il fuoriclasse vero è il direttore Giuntoli, il migliore in circolazione che sa come costruire una squadra vincente. E’ uno che non sbaglia una mossa e se ha puntato su Thiago Motta vuol dire che lui è l’uomo giusto per la Juventus”, dice Amoruso a margine della Mediolanum Padel Cup in corso al Green Park di Bari, dove oggi sarà impegnato nel mini torneo amichevole “Vip ProAm Exhibition”.

Il grande dubbio del mondo juventino ha un nome e cognome: Federico Chiesa. “Ecco, questa potrebbe essere la grande scommessa di Thiago Motta – continua Amoruso – un tecnico che ha dimostrato a Bologna di saper far rendere i giocatori al 110 per cento. Chiesa non ha reso per quelle che sono le sue potenzialità, ma sono convinto che questa sia la situazione giusta per riportarlo ai suoi livelli. Punterei ancora su di lui, è uno dei giocatori italiani con più qualità. Mandarlo via dopo anni complicati da infortuni che lo hanno frenato sarebbe un peccato, un’altra possibilità gliela darei”.

Un altro atteso protagonista è Vlahovic che – secondo un altro ex bianconero, Vincenzo Iaquinta – “ha tutto per arrivare a trenta gol nella prossima stagione”. 

Poi il commento sul progetto Antonio Conte, alla guida del Napoli. “Antonio è nel posto giusto – dice ancora Amoruso -. Lo conosciamo, sappiamo che è un combattente e che è al Napoli per vincere, non per partecipare. Dopo un anno difficile per gli azzurri sono convinto che questa sarà una bella sfida anche per lui. Quando si tratta di ricostruire una squadra pochi sono come Conte”.

Infine il capitolo Nazionale. Come rilanciarla? “Sappiamo tutti cosa non va e lo sappiamo da anni. Bisogna ripartire dai vivai e credere nei giovani costruendo le nuove generazioni. Al momento c’è poco o comunque quello che c’è di buono è valorizzato fino a un certo punto, perché i giovani non esplodono come dovrebbero. Mi auguro che qualcosa cambi, per esempio con le seconde squadre, un progetto che può diventare fondamentale perché è importante che le squadre Primavera possano misurarsi in campionati di una certa importanza”.

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