La Corte di Giustizia dell’Unione Europea è intervenuta sul caso “Lassana Diarra e FifPro contro FIFA e Federcalcio belga” emettendo una sentenza in grado di cambiare la storia. “Le norme FIFA sui trasferimenti dei giocatori violano il diritto dell’Unione Europea – si legge – e rischiano di ostacolare la libera circolazione dei calciatori professionisti che desiderano sviluppare la propria attività andando a lavorare in un nuovo club“.
Il contenzioso durava ormai da un decennio. Nell’agosto del 2014, Lassana Diarra era stato ingaggiato dai russi della Lokomotiv Mosca con un contratto triennale. Il calciatore aveva rescisso poco dopo, secondo il club “senza giusta causa“. Per tale motivo, i russi chiedevano 20 milioni di euro di risarcimento in un ricorso presentato davanti alla Camera di risoluzione delle controversie della FIFA.
Diarra ha intentato una causa per vedere riconosciuto il suo diritto alla libera circolazione lavorativa in Europa. Nel 2014, infatti, il centrocampista non potè firmare con la squadra belga del Charleroi perchè la FIFA gli negò tale possibilità a causa del contenzioso con la Lokomotiv Mosca. Oltre al risarcimento da versare ai russi, al giocatore fu imposto anche il pagamento di una multa di 10.5 milioni per i danni.
Oggi la sentenza dà ragione al calciatore, seppur il caso sia da considerarsi tutt’altro che chiuso (verrà ridiscusso in Belgio). Il rischio è che si venga a creare un precedente tanto clamoroso quanto pericoloso. Ogni calciatore potrebbe rescindere il proprio contratto, in qualsiasi momento, appellandosi a quanto accaduto con la sentenza Lassana Diarra. I risvolti sul calciomercato sarebbero enormi, così come i danni per i club.