Agnelli e De Laurentiis, dopo il lockdown il calcio è davvero migliore

Andrea Agnelli ha premiato i calciatori del Napoli. Il presidente della Juventus ha messo le medaglie al collo dei partenopei, dimostrando grande sportività

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“Vincere non è importante, è l’unica cosa che conta” recita la famosa frase di Giampiero Boniperti. E la Juve incarna perfettamente questo ideale, anche se nella sconfitta contro il Napoli nella finale di Coppa Italia questo diktat è passato in secondo piano. Come a dire: la Juve perde sul campo ma non fuori. Il presidente bianconero Andrea Agnelli ha premiato i calciatori del Napoli, mettendogli al collo le medaglie. Il tutto a fianco di Aurelio De Laurentiis, numero uno del Napoli. Ma non è stata una cosa imposta dal cerimoniale, come si potrebbe pensare. Le rigide norme, infatti, imponevano ai calciatori di prendere la medaglia ognuno per conto proprio. E invece, contravvenendo al protocollo (ma per una giusta causa) i due presidenti hanno fatto un tacito accordo, come ammesso da De Laurentiis nel post-partita alla ‘Rai’: “Già prima della partita io e Andrea Agnelli ci eravamo ripromessi che a fine gara avremmo premiato noi insieme i calciatori della squadra vincitrice, qualunque fosse stata”. 

Un gesto di fair play da sottolineare quello di Agnelli che, dopo aver consolato i suoi calciatori delusi dalla sconfitta, si è recato verso gli avversari consegnando le medaglie. Una bella pagina di calcio, di sport. Un messaggio che unisce tutti, al di là di fede o colori. Un grande esempio di stile, classe e sportività nonostante una cocente sconfitta appena maturata da digerire. Il gesto pattuito dai due presidenti ha, per una volta, messo da parte la grande rivalità tra i due club. Un gesto che è entrato nelle case degli italiani, scacciando quello che abbiamo passato negli ultimi mesi. Eravamo abituati a vedere un mondo fatto di egoismo, falsità, interesse. Chissà che il calcio non riparta da qui. Ma anche il Paese, l’Italia, dovrebbe prendere esempio. Dal gesto di Agnelli, dalla sportività, dalla condivisione, dall’eleganza, dalla classe. Da tutto ciò, con l’auspicio che non si sia trattato di un atteggiamento effimero e di facciata e che nelle prossime settimane si possano vedere altri gesti come quello di Agnelli. Perché lo sport, al di là dei risultati, è soprattutto questo.

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