Dai fasti della Serie A agli anni difficili in Serie C. Il Catania ha vissuto un’incredibile parabola discendente nelle ultime stagioni e ha rischiato il fallimento. Il club etneo si è salvato da questa eventualità per il rotto della cuffia. E’ notizia di ieri, infatti, l’apertura delle buste al Palazzo di Giustizia di Catania, con la Sigi SpA (Sport Investment Group Italia) ad aggiudicarsi il 95,4% della società. Quella della SpA capitanata da Pagliara e Pellegrino è stata l’unica offerta presentata (1 milione e 329 mila euro) ed ha soddisfatto i requisiti. Quella del 23 luglio 2020 diventa quindi una data storica per il club rosso-azzurro, perché finisce dopo 16 anni l’era Pulvirenti. Con il salvataggio del Catania da parte dei nuovi proprietari e la promozione in C del Palermo, tra l’altro, nel prossimo campionato tornerà il derby di Sicilia che non si disputa dal 2013 quando i due club militavano in Serie A.
Nelle ultime ore è stato anche perfezionato il tutto. Questo il comunicato ufficiale:
Alle ore 12.17, nello studio notarile Balestrazzi, il presidente della S.I.G.I. S.p.A., avvocato Giovanni Ferraù, ed i curatori fallimentari di Finaria S.p.A. in liquidazione, avvocato Alessandra Leggio e dottor Niccolò Notarbartolo, hanno sottoscritto l’atto di compravendita relativo al 95,4% del capitale sociale del Calcio Catania S.p.A. ed ai beni e alle attrezzature allocati presso il centro sportivo Torre del Grifo Village. S.I.G.I. S.p.A., che ha provveduto al versamento del corrispettivo fissato al termine della procedura competitiva disposta dal Tribunale di Catania e svolta giovedì 23 luglio 2020, diviene così ufficialmente azionista di maggioranza del Calcio Catania.
“Viviamo un momento storico e nella prima persona plurale c’è spazio per tutti quelli che amano visceralmente lo stemma e la maglia: l’iniziativa della Sport Investment Group Italia – spiega l’avvocato Ferraù – presuppone un coinvolgimento generale e la valorizzazione dell’entusiasmo in termini concreti di diffusa partecipazione, nei tempi, nei modi e nei ruoli definiti dalla S.I.G.I., che rilancia il Calcio Catania e vuole rappresentare anzitutto la cabina di regia di un grande futuro rossazzurro. Un sincero ringraziamento a tutti i tifosi del Catania, sempre pronti a garantire un sostegno incondizionato che è proiezione di una passione inestinguibile e resistente come la matricola 11.700, appena salvata con l’aiuto di tutti. Si tratterà, da adesso in poi, di miscelare al meglio il massimo impegno, necessario per lasciarsi alle spalle una situazione di partenza caratterizzata da oggettive difficoltà, e la naturale ambizione di riposizionamento del brand in contesti sportivi ed economici adeguati al suo valore. Non dovremo mai dimenticare la centralità dei soci della S.I.G.I. e del loro generoso e continuo spendersi. La nostra road map prevede tra le prime tappe un duro lavoro finalizzato all’iscrizione, l’avvio dello sviluppo del progetto sportivo e l’acquisizione del residuo 4,6% delle quote del club da Meridi S.p.A. in amministrazione straordinaria. In queste ore frenetiche ho letto molti commenti e vorrei sottolineare l’importanza dei concetti elegantemente espressi dal presidente del Palermo F.C., Dario Mirri; sarà un piacere vivere l’emozione del gran derby di Sicilia”.
Chi c’è dietro la Sigi: gli imprenditori che hanno salvato il Catania
La Sigi SpA, come detto, è una cordata di imprenditori capeggiata da Fabio Pagliara e Maurizio Pellegrino. In particolare, saranno loro due ad occuparsi della parte sportiva. Il primo è segretario generale della FIDAL (Federazione Italiana Atletica Leggera), mentre Maurizio Pellegrino è stato un calciatore, allenatore e dirigente, passato anche dal Catania. La Sigi è formata da imprenditori catanesi, sei privati e cinque gruppi. La società è rappresentata dall’avvocato Giovanni Ferraù, presidente del Cda. Queste le sue prime dichiarazioni dopo l’acquisizione del Catania: “Abbiamo mantenuto le promesse, adesso metteremo cuore e fatica. Il lavoro inizia oggi. Ringraziamo il tribunale per la disponibilità. Abbiamo pochi giorni per mettere in piedi la squadra, ripartiremo da Pagliara e Pellegrino. Domani firmeremo il contratto che formalizzerà il passaggio di consegne. Abbiamo salvato la matricola, adesso inizia il lavoro duro”. Tra le prime scelte della nuova proprietà ci sarà quella dell’allenatore. Cristiano Lucarelli ha infatti ricevuto diverse offerte, tra tutte quella della Ternana. Inoltre si dovranno definire le strategie di mercato per cercare di far tornare il Catania ai fasti di un tempo. Vincenzo Guerini e Massimo Mauro potrebbero diventare i responsabili dell’area sportiva. Due nomi importanti del calcio italiano per provare a ripartire.
L’era Pulvirenti: dal record di punti in Serie A all’epopea argentina fino al baratro
74 anni di storia della matricola 11700 salvati dal fallimento. Il Catania ripartirà dalla Serie C anche nella prossima stagione. Pensare che questo club è riuscito a rimanere anche per otto stagioni in Serie A sembra incredibile a vedere la triste fine. Ma la verità è che all’inizio dell’era Antonino Pulvirenti c’era tanto entusiasmo, dei progetti. Poi si è arrivati a contestazioni continue e al baratro. Andiamo a ripercorrere brevemente gli ultimi anni del Catania.
Catanese, classe 1962, figlio di una famiglia di imprenditori agricoli di Belpasso, Antonino Pulvirenti arriva a Catania nel 2004. Prima parte da un negozio di alimentari Standa, fonda la società Meridi con la catena di hard discount Fortè, arrivando ad essere leader in Sicilia. Passa dall’Acireale e arriva alle pendici dell’Etna nel 2004. Accanto a lui c’è il fido ed esperto Pietro Lo Monaco, che farà approdare a Catania grandi calciatori. Pulvirenti si presenta con un piano ambizioso e porta con sé Maurizio Costantini, allenatore anche ai tempi dell’Acireale. Una prima stagione a metà classifica in Serie B, poi la promozione nel 2005/2006. Nel campionato di Serie A 2006/2007 il Catania si salva all’ultima giornata vincendo lo scontro-salvezza contro il Chievo. Nella stagione successiva, sotto la guida di Silvio Baldini, conferma la salvezza e raggiunge per la prima volta la semifinale di Coppa Italia. Nel campionato 2008/2009 arriva in panchina Walter Zenga. Ed è record di punti, almeno fino a quel momento. Nella stagione 2009-2010, sotto la guida di Siniša Mihajlović, arrivano ottimi risultati e 45 punti. Nel 2010/2011 arriva il ‘Cholo’ Diego Simeone. Sarà un’altra ottima stagione e 46 punti. Nella stagione successiva, con Vincenzo Montella, il club etneo lotta per lunghi tratti per un piazzamento nelle coppe europee, finendo poi all’undicesimo posto. L’annata 2012-2013 è particolarmente positiva: sotto la guida di Rolando Maran, i rosso-azzurri concludono il campionato all’ottavo posto, ad un passo dalle coppe europee, con 56 punti, nuovo record in massima serie. Nella stagione 2013/2014 arriva la retrocessione, con il terzultimo posto in classifica.
Arrivano poi gli anni difficili. Partito con il favore dei pronostici per risalire in Serie A, il Catania non raggiunge nemmeno i playoff. Al termine della stagione il club viene declassato in Serie C dalla giustizia sportiva per combine. Nelle stagioni 2017-2018 e 2018-2019 la squadra sfiora la promozione, perdendo due semifinali dei playoff. Nell’ultimo campionato altri periodi difficilissimi. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la creazione, nel 2003, di WindJet, la prima compagnia low cost italiana, naufragata nell’agosto 2012. Tre anni dopo arriveranno 20 licenziamenti, stavolta nel Catania. Pulvirenti compra 5 partite e viene arrestato per truffa e frode sportiva, confessando la combine. L’anno dopo sarà arrestato nuovamente per bancarotta fraudolenta per la WindJet. Nonostante questo e un Daspo, Pulvirenti mantiene il controllo del Catania Calcio sino al 23 luglio 2020, tornando formalmente come membro del Cda del club ad ottobre 2019. Ma anche per la catena di supermercati da lui gestita è un periodo nero. I dipendenti non ricevono gli stipendi da mesi e anche i calciatori rosso-azzurri si vedono riservare lo stesso trattamento. Anzi, vengono invitati a cercarsi un’altra squadra. Il Catania riesce a concludere la stagione annaspando, ma si qualifica comunque ai playoff. Tuttavia viene eliminato subito, abbandonando per l’ennesima volta le speranze di promozione. Ora il club proverà a ripartire, sicuramente con maggiore stabilità dal punto di vista tecnico e finanziario.
Catania, terra di argentini e grandi allenatori: chi è passato per le pendici dell’Etna?
L’era Pulvirenti, come abbiamo visto, è stata un susseguirsi di successi, scandali e disfatte sportive. Osannato all’inizio, contestato alla fine. Ma se non fosse stato per il presidente che ha rilevato il Catania nel lontano 2004 i tifosi etnei non avrebbero potuto ammirare calciatori importanti e vedere all’opera allenatori altrettanto destinati a fare grandi cose in futuro. Sono stati 25 i tecnici che si sono alternati in queste stagioni sulla panchina rosso-azzurra. Tra questi citiamo Diego Pablo Simeone, Siniša Mihajlović, Vincenzo Montella. Tra i calciatori passati da Catania in questi sedici anni possiamo annoverare il ‘Papu’ Gomez, che ora sta facendo le fortune dell’Atalanta, ma anche Spinesi, Mascara, Corona, Biraghi, Pellè, Vargas e tanti altri. Nella FOTOGALLERY in alto alcuni dei calciatori e degli allenatori passati dal Catania di Pulvirenti.