TRAGEDIE AEREE NEL CALCIO, GLI ALTRI EPISODI – Come sappiamo sono arrivati poco fa nuovi aggiornamenti sull’aereo precipitato in Colombia con a bordo la squadra brasiliana del Chapecoense. Il volo CP2933, come riferiscono anche i media locali, aveva a bordo in totale 72 passeggeri più nove membri dell’equipaggio. E sarebbe dovuto atterrare a Medellin intorno alle 3.33, ma prima del suo arrivo è stato costretto a compiere un atterraggio d’emergenza nei pressi del comune di La Ceja, probabilmente per un guasto elettrico. Finora, come spiegato dal capo dell’Aeronautica Nazionale a ‘Radio RCN’, i sopravvissuti recuperati sono sei. Tra loro ci sarebbero anche tre giocatori della Chapecoense: Alan Ruschel , Danilo e Follmann. Mentre, secondo il comandate della Polizia di Antioquia, i morti sarebbero 75. Ma purtroppo il mondo dello sport, compreso quello del calcio, ci ha abituati nel corso della loro storia a numerose tragedie aeree di questo tipo. A questo proposito, ‘L’Unionesarda.it’ ricorda le tragedie che hanno lasciato maggiormente il segno nei ricordi degli appassionati di calcio. In Italia la più grave è stata quella del 4 maggio 1949, quando l’aereo su cui viaggiava il grande Torino si schiantò sul colle di Superga, di ritorno da un’amichevole giocata a Lisbona con il Benfica. La nebbia fu alla base dell’incidente aereo. Morirono tutti: i 4 membri dell’equipaggio, 3 dirigenti, l’allenatore Erbstein e il suo vice Lievesley, 3 giornalisti (tra cui Renato Casalbore, fondatore di Tuttosport, e Renato Tosatti, padre di Giorgio), un massaggiatore e 18 calciatori. Il riconoscimento delle salme fu affidato a Vittorio Pozzo, ct della Nazionale. Una tragedia che colpì la sensibilità di tutta l’opinione pubblica: un milione di persone scese in strada ad omaggiare quei campioni.
TRAGEDIE AEREE NEL CALCIO, GLI ALTRI EPISODI – Risale invece al 6 febbraio 1958 il dramma che sconvolse il calcio inglese. Quel giorno il volo del Manchester United, di ritorno da Belgrado dove aveva appena pareggiato 3-3 contro il Partizan nei quarti di Coppa dei Campioni, fece scalo a Monaco di Baviera per un rifornimento di benzina. Ma la ripartenza dall’aeroporto tedesco si trasformò in una tragedia: l’aereo non decolla a causa della neve e si schianta ai bordi della pista. In tutto morirono 23 persone: tra questi 8 calciatori, 3 membri dello staff dei “Red Devils” e 8 giornalisti. Si salvò Matt Busby, allenatore della squadra, che con gli altri giocatori sopravvissuti strinse un patto: vincere la Coppa dei Campioni. Ci riuscì 10 anni dopo. In Sudamerica, invece, si ricorda ancora la data del 3 aprile 1961, quando in un disastro aereo morirono otto giocatori, l’allenatore e un massaggiatore del Green Cross, squadra di calcio cilena che aveva disputato a Osorno una partita di Copa Chile (la coppa nazionale). Il velivolo si schiantò sulle vette della catena montuosa del Nevado de Longavì. Persero la vita in tutto 24 persone, tra cui 4 membri dell’equipaggio. I resti dell’aereo e delle vittime sono stati ritrovati solo nel 2015, 54 anni dopo, da alcuni alpinisti durante una scalata.