Domani Reggina-Sampdoria, un big match con tanti intrecci ma deciderà la Fata Morgana

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Era il 9 maggio 2009. La Reggina stava già assaporando l’ennesima salvezza che le avrebbe regalato la 10^ stagione di serie A. Dopo un campionato difficile e tormentato, in cui nel girone di ritorno non avevano mai vinto, gli amaranto guidati da Nevio Orlandi riuscivano a conquistare 7 punti insperati e decisivi per lo sprint-salvezza nella seconda metà di aprile, andando a vincere sul campo dell’Atalanta con il risultato di 0-1, bloccando al Granillo la Juventus con un bel 2-2 e poi espugnando il Dall’Ara di Bologna in uno scontro diretto che sembrava decisivo, con il risultato di 1-2.
Una vittoria, o forse anche un pareggio, a Genova contro una Sampdoria che in campionato non aveva più nulla da chiedere e che dopo 3 giorni avrebbe disputato la finale di Coppa Italia contro la Lazio, sarebbero bastati per conquistare la salvezza. Ma a Genova fu un disastro. La Samp dopo 20 minuti era già in vantaggio 3-0 e la gara finì 5-0. In quella Reggina c’erano Andrea Costa, oggi alla Samp, ma anche Adejo, Barillà, Ceravolo, Nicolas Viola e Pietro Marino, ancora oggi nell’organico amaranto. Nella Samp, invece, di quella partita sono rimasti in blucerchiato i soli Dessena (che quel giorno segnò due gol), Gastaldello e Palombo. Nella Reggina militava anche Puggioni, che è genovese e tifoso doriano doc, mentre nella Samp c’era Mazzarri, ex amatissimo a Reggio.
La Reggina retrocedette dopo due settimane, perdendo 1-0 in casa della Lazio (fu inutile il successo contro il Cagliari e l’ultima di campionato poi finì 1-1 al Granillo contro il Siena), a Roma, con i biancocelesti che festeggiavano la vittoria della Coppa Italia ottenuta proprio contro la Samp. Una vittoria che i reggini addebbitano alla “maledizione della Fata Morgana“, una sorta di stregoneria che colpisce tutte le squadre di calcio che fanno del male alla Reggina. E’ successo all’Hellas Verona, che dopo aver vinto lo spareggio-salvezza del 2001 mandando la Reggina in B è praticamente sparito dal calcio che conta, con una società fallita e una città che continua a masticare il calcio che conta solo grazie al Chievo; è successo al Messina, che è finito due volte di fila in serie B perdendo la partita decisiva contro gli amaranto; è successo alla stessa Sampdoria che dopo quel maledetto 9 maggio 2009 ha perso, nell’immediato, la finale di Coppa Italia, l’anno successivo si è qualificata ai preliminari di Champions League ma li ha persi all’ultimo respiro per giunta immeritatamente e dopo pochi mesi è retrocessa in serie B dove adesso stenta nonostante pretendesse di “uccidere” il campionato.
Quella di domani è una sfida con tanti intrecci. I blucerchiati sono orfani di Atzori che proprio l’anno scorso è stato artefice di un piccolo “miracolo” in riva allo Stretto, ma a Genova è stato esonerato. Andrea Costa tornerà da ex dopo pochi mesi insieme a Pasquale Foggia, che di Reggio è cittadino onorario, ma tra gli amaranto c’è Emilano Bonazzoli che con la maglia della Sampdoria ricorda la sua migliore stagione in A, quando era arrivato ad essere convocato in Nazionale, e poi il gravissimo infortunio che ne ha compromesso la carriera.

Ma la più attesa è la Fata Morgana. Perchè se la sua “maledizione” esiste davvero, allora domani ha l’occasione per dimostrarlo anche a più scettici. In memoria di quel 9 maggio 2009.

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