Totti 18 anni dopo il primo gol: e se non fosse finito?

CalcioWeb

Sono passati 18 anni da quando Francesco Totti segnò il primo gol con la maglia della Roma in Serie A, contro il Foggia. Sono anni che si parla di lui come di un calciatore non più in grado di fare la differenza , un calciatore che ha troppo peso nello spogliatoio; alcuni lo etichettano addirittura come il vero problema della Roma, per molti altri è semplicemente finito. E se non fosse così? Il capitano giallorosso sicuramente si ricorderà i tempi in cui faceva l’ala nel tridente di Zeman, formato da lui, Paulo Sergio e Delvecchio. Obiettivamente pensare possa svolgere quel tipo di lavoro a 36 anni è una pretesa enorme, ma da quello che è emerso domenica sera nel corso di Inter-Roma, la chiave della nuova Roma di Zeman è sembrata essere proprio Totti. L’idea del boemo è quella di mettergli a disposizione un’intera squadra che corra per lui. Un po’ come accadeva con Spalletti, con la differenza che adesso Totti non fa il centravanti, bensì il fantasista, il rifinitore, quello che è sempre stato il suo vero ruolo. È libero di svariare per la trequarti, sfruttando appieno i movimenti ed i tagli tipici del gioco di Zeman. Una sorta di regista avanzato che ha più o meno i compiti che eseguiva Verratti, con le dovute proporzioni, lo scorso anno a Pescara. I due assist vincenti, offerti a Florenzi e ad Osvaldo sono state le cose più banali della sua partita. Er Pupone ha corso e si è divertito come un bambino, dimostrando anche di essere in un grande stato di forma. Che sia l’anno della rinascita? Ammesso sempre che ci siano stati mai dei cali…

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