Calcio, clima e responsabilità dell’uomo

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Una partita di calcio a volte può essere decisa dagli episodi, può essere condizionata da svariati fattori. Uno di questi, che al giorno d’oggi sta assumendo un’importanza sempre più rilevante, è sicuramente il clima. Le condizioni atmosferiche possono incidere eccome su una gara, addirittura pregiudicandone lo svolgimento. Vento, pioggia, grandine e neve sono state spesso protagoniste sui terreni di gioco, causando spesso la sospensione, l’interruzione ed il rinvio di tanti incontri, in tutti i campionati e a tutte le latitudini.
L’ultimo esempio ci arriva dalle qualfiicazioni mondiali di questi giorni. La partita Polonia-Inghilterra, valida per il gruppo H di qualificazioni della zona europea, è stata infatti rinviata all’indomani per via delle abbondanti precipitazioni abbattutesi sulla città teatro della sfida, Varsavia. Ma in questo caso, più che la Natura, sulla decisione incide l’incuria dell’uomo. Perchè lo stadio che avrebbe dovuto ospitare lo scontro tra polacchi ed inglesi, il Narodowy, è uno degli impianti più all’avanguardia nel vecchio continente, è stato costruito in occasione degli scorsi campionati Europei, infatti è dotato di un tetto da adoperare in caso di avverse condizioni meteo. E questa fantastica innovazione non è stata utilizzata in quanto, come riferisce un portavoce della federazione polacca, “non c’erano tutte le necessarie garanzie per il perfetto funzionamento”, ma anche perchè in situazioni del genere occorre un’autorizzazione ventiquattro ore prima. Ahi, questa burocrazia…

Altra partita, altro problema. Doha, capitale del Qatar, all’ Al-Sadd Football Stadium si disputa la partita valida per le qualificazioni ai mondiali 2014 della zona asiatica tra la locale nazionale e l’Uzbekistan, che alla fine si impone con il minimo scarto grazie alla rete di Tursunov dopo 13′. Fin qui niente di rilevante, ma c’è da segnalare che l’arbitro dell’incontro, il cinese Tan Hai, è stato costretto ad interrompere il gioco due volte a causa dell’eccessivo caldo in campo, ben 34 gradi!, che attanagliava i giocatori. A fine partita il ct uzbeko Mirdjalal Kasimov si è lamentato per le condizioni climatiche in cui si è giocato: “Il clima ha influito su questo match e ciò vale per tutte e due le squadre. Con questa temperatura era difficile farsi valere, e noi l’abbiamo sofferta in modo particolare. Siamo stati bravi a capitalizzare al massimo l’occasione che abbiamo avuto”.
E pensare che nel 2022 proprio il Qatar ospiterà la fase finale dei campionati mondiali di calcio e le partite saranno giocate nel mese di giugno.

Nonostante i progressi e l’attuale tecnologia, molte volte l’uomo è costretto a chinare il capo dinanzi alla Natura e alle manifestazioni della sua forza, nel calcio e non solo. Tante altre volte, però, all’uomo basterebbe usare meglio quel cervello di cui proprio la Natura l’ha dotato. La Fifa e Blatter sono avvisati.

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