Milan: discutere Allegri non risolverà le cose

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Pep Guardiola è il sogno del Milan. Nessuno mette in dubbio che l’ex Barcellona sia tra i migliori tecnici del paronarama calcistico internazionale, ma è davvero cambiando guida tecnica che i rossoneri risolveranno i loro problemi? Oggettivamente sembra evidente che questa squadra con tutti gli allenatori esistenti farebbe comunque fatica.
Massimiliano Allegri, dopo una promozione storica in serie B con il Sassuolo e due salvezze con il Cagliari, tra cui una impressionante per la mole di gioco prodotta dai rossoblu, ha vinto il campionato con il Milan al primo anno e la supercoppa Italiana al secondo. Sempre al secondo anno è arrivato dietro una Juve, prima in classifica, che comunque non ha mai perso ed ha grandi meriti nella vittoria del campionato. Il fatto che avesse Ibrahimovic in rosa non può sminuire gli importanti trionfi di questo allenatore che, nel bene e nel male, ha avuto il coraggio di prendersi alcune responsabilità forti e spinose al Milan, scegliendo di escludere determinati giocatori per cambiare e rinnovare la squadra: ha iniziato con Borriello, ha poi messo fuori Ronaldinho, Inzaghi e Pirlo; ha tenuto in panchina Gattuso, Seedorf e Zambrotta, prendendo decisioni importanti e speso funzionali alle esigenze della squadra. Rinunce che in pochi avrebbero fatto: alcune sbagliate, come quella di Pirlo, altre geniali, come quella di Ronaldinho.
L’unica cosa che va rimproverata al toscano è una scarsa cattiveria nelle coppe, in cui il Milan poteva e doveva fare di più; per il resto dovrebbe essere lasciato tranquillo a lavorare.
Il Milan, anche così debole, non può avere solo 7 punti in classifica in questo momento della stagione, ma chi conosce bene Allegri sa perfettamente che le sue squadre entrano in forma proprio alla fine del primo periodo.
Ancora un pò di tempo, prima di fantasticare su altri allenatori, Allegri lo merita.

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