Mercato, che intrigo al Sud per Insigne jr: lo scugnizzo vuole il Catania ed è scappato da Reggio a Napoli

Clamoroso intrigo di mercato che coinvolge tre grandi piazze del Sud e tre diverse categorie: Napoli, Catania e Reggina per Roberto Insigne, fratello del più famoso Lorenzo. Lo scugnizzo è scappato da Reggio Calabria ed è tornato a casa a Napoli, vuole a tutti i costi il Catania
CalcioWeb

Roberto Insigne, talentuoso attaccante del Napoli e fratello del più famoso Lorenzo, ad appena 20 anni è già conteso da diversi club: la società partenopea ad inizio stagione l’ha girato in prestito alla Reggina, in Lega Pro, dopo l’esperienza dello scorso anno a Perugia. In riva allo Stretto Insigne ha vissuto cinque mesi tra alti e bassi: aveva iniziato alla grande con una doppietta alla Casertana nella prima gara del campionato, un gol a Pagani nella seconda giornata e una tripletta nel derby contro il Cosenza vinto dagli amaranto al Granillo per 3-0 il 5 ottobre nella 7^ partita del campionato. Capocannoniere del girone C di Lega Pro, veniva osannato dai tifosi della Reggina con cori “ad personam” come a Reggio Calabria non succedeva da moltissimo tempo.

La svolta negativa è arrivata il 17 ottobre: la Reggina, che fino a quel momento viaggiava nei quartieri alti della classifica e puntava alla zona playoff, ospitava la Lupa Roma nella 9^ gara del campionato. Due giorni prima la squadra era stata sconvolta dalla vicenda di Daniel Leone, il portiere amaranto operato d’urgenza agli Ospedali Riuniti di Reggio Calabria per un tumore al cervello scoperto dal medico della Reggina durante gli allenamenti. Un brutto colpo per Insigne che viveva nella stessa camera di Daniel di cui in pochi mesi era già diventato grande amico, anche perchè suo conterraneo: a Reggio uscivano insieme ogni sera, e condividevano tutto. La Reggina quella sera al Granillo le ha provate tutte per battere la Lupa Roma e dedicare la vittoria a Daniel, ma il risultato è rimasto bloccato sull’1-1 fino al 95° quando proprio Insigne ha avuto uno spunto dei suoi e s’è procurato un calcio di rigore che poi ha voluto tirare spiazzando il portiere ma andando a far sbattere il pallone sul palo (vedi foto a destra). Due giorni dopo la Reggina veniva penalizzata di 4 punti in classifica, sprofondava in zona playout ed entrava in una spirale infernale che avrebbe portato gli amaranto a perdere 4-0 il derby calabrese contro la Vigor Lamezia ed a racimolare appena un punto (il pareggio 1-1 al Granillo contro l’Aversa Normanna) nelle 9 partite successive, con 7 sconfitte consecutive senza segnare neanche un gol nelle ultime 7 partite del 2014. La squadra è così finita all’ultimo posto della classifica, e Insigne s’è bloccato senza più trovare la porta e fornendo prestazioni sconfortanti, in cui sembrava la brutta copia del calciatore entusiasmante d’inizio stagione. Una debacle clamorosa, nata per episodi sfortunati prima di tutto extracalcistici (il dramma di Daniel Leone e la penalizzazione), che poi la squadra ha pagato con un evidente contraccolpo psicologico in campo, con un particolare accanimento della sfortuna nelle partite fondamentali (il rigore di Insigne sul palo al 95° contro la Lupa Roma, e un gol regolare annullato ad Armellino al 94° contro l’Aversa Normanna sul punteggio sempre di 1-1).

Dopo le vacanze natalizie, Insigne è stato sbattuto fuori rosa insieme ai vari Rizzo, Dall’Oglio, Crescenzi, Maita e Di Michele, accusati di scarso attaccamento alla maglia: è rimasto a guardare dalla tribuna le prime due partite del 2015, quando i ragazzini della Berretti sono andati in campo conquistando miracolosamente 4 punti prima battendo 1-0 il Martina Franca con un gol del 16enne Ador Gjuci e poi pareggiando 0-0 sul campo della Casertana, compiendo due imprese. Lo “scugnizzo” è stato poi reintegrato e nelle ultime due partite, contro Paganese e Messina, ha fornito ottime prestazioni ricordando il talento d’inizio stagione: è stato il migliore in campo, il più pericoloso della squadra, e a Messina nonostante la sconfitta molto pesante ha ritrovato dopo molto tempo il gol, su punizione, che ha fissato il risultato finale del derby sul 4-1 per i siciliani. Ma la testa dello scugnizzo evidentemente è rimasta sul mercato: il calciatore vuole a tutti i costi andare a Catania. Gli etnei, che lottano per non retrocedere in Lega Pro e si trovano in piena zona playout della serie B, vogliono aggregarlo all’organico. Dal giorno in cui è squillato il telefono dalle falde dell’Etna, Insigne non ci ha visto più e s’è innamorato dei colori rossoblù: non ha mai giocato in serie B e la concorrenza dei vari Calaiò, Maniero, Rosina, Leto e Cani non lo spaventa. Insigne vuole a tutti i costi il Catania così ieri pomeriggio dopo l’allenamento in riva allo Stretto ha raccolto le sue cose, ha salutato i compagni ed ha abbandonato il Sant’Agata, il centro sportivo della Reggina, letteralmente scappando da Reggio Calabria e tornando a casa sua a Napoli.

Adesso la situazione è molto complessa: il calciatore ha firmato un contratto che lo lega alla Reggina in prestito fino a fine stagione; la Reggina non ha alcuna intenzione di privarsene senza un’adeguata contropartita, che arrivi da Napoli o Catania non importa. Il Catania ha offerto alcuni calciatori, adesso dovrà decidere il Presidente Foti. Ci sono altri sei giorni di tempo, fino a lunedì 2 febbraio. Intanto la società amaranto potrà intascare dal Napoli una somma non indifferente come “premio di valorizzazione” per il calciatore, che ha giocato 20 partite tutte da titolare e ha siglato 7 gol: nel contratto di prestito, infatti, era prevista una cifra che il Napoli avrebbe versato alla Reggina per ogni presenza di Insigne, e una più significativa per ogni gol fatto. In tempi di crisi, per un club in difficoltà economica come quello amaranto, è oro che cola anche se adesso Foti ha altri problemi, deve assolutamente salvare la squadra ed è disperatamente in cerca di altri 3-4 elementi che possano consentire ad Alberti di ripetere il miracolo dello scorso anno a Bari, un’altra grande piazza del Sud dove il calcio è passione, cuore ma anche un incrocio di storie così complesse e intricate.