Il calcio unisce e divide il mondo intero, tifosi accaniti e non. Anche per quanto riguarda il modo di tifare, ogni paese ha caratteristiche ben diverse: quasi in tutto il mondo i tifosi organizzati assumono il nome di Ultras, mentre, in Inghilterra, come anche in Turchia, Grecia, Serbia e Polonia, assumono il nome di Hooligans. Gli hooligans, sono quei tifosi organizzati inglesi spesso violente e protagoniste di tafferugli.
La parola “hooligan” secondo alcuni deriva dal cognome di un teppista irlandese, per altri dalla parola “hooley” che nello slang irlandese significa festa sregolata, per altri ancora da “Hooley’s gang” una banda di malviventi londinesi. Il termine “hooley” è stato stampato su alcune magliette usate da tifosi organizzati, e, trasformatosi poi, in hooligans è diventato il termine usato ancora oggi per definire le tifoserie organizzate inglesi(e non solo). Ma perchè hooligans e ultras sono così diversi? Gli ultras usano riunirsi prima di ogni partita per provare e decidere i cori da cantare alla loro squadra del cuore, e per organizzare, preparare ed eventualmente disegnare le coreografie.
Hanno un “capo” che si posiziona al centro del settore in cui si trovano e gestisce e coordina tutti i suoi “compagni”, come un direttore d’orchestra. Gli hooligans invece prediligono le azioni spontanee, nulla di organizzato dunque, tutto viene deciso sul momento. Inoltre, in Gran Bretagna l’impatto visivo, quindi coreografie con cartelloni, scritte, disegni e “sciarpate”, non sono molto comuni, si preferisce dare libero sfogo alla voce, che, non viene mai accompagnata dai tamburi e/o megafoni, come invece succedeva in Italia fino al 2009, anno in cui sono stati proibiti. Infine la differenza basilare tra le due tifoserie è la violenza: gli hooligans tendono ad essere molto più aggressivi rispetto agli ultras.
Ma, in fondo, hanno anche qualcosa che li accomuna: la passione per il calcio e l’infinito amore (che a volte può anche trasformarsi in odio) per la propria squadra.