Arnautovic, Ighalo e gli altri: liquidati dalla Serie A, rinati all’estero

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Arnautovic, Ighalo, Aubameyang: sono solo alcuni dei calciatori passati dalla Serie A negli ultimi anni e mandati via senza successo, adesso protagonisti nel calcio europeo

Dando un’occhiata, neppure troppo attenta, ai campionati esteri, possiamo ben vedere come tra i protagonisti ci siano calciatori passati dalle nostre parti senza particolari fortune. Oppure ancora giocatori nati calcisticamente dalle nostre parti e liquidati senza troppi rimpianti, italiani stessi compresi. In cima alla lista troviamo due dei maggiori bomber della Premier League: Marko Arnautovic ed Odion Ighalo. Partiamo dal primo. Austriaco, classe 1989, il suo nome figurava nella rosa dell’Inter del triplete, dove giocò però un ruolo davvero molto marginale. Di lui ci si ricorda soprattutto per lo stato di ebrezza palesato la notte del rientro dalla finale di Champions League vinta contro il Bayern Monaco, in quel di San Siro, e per i suoi divertimenti in giro per Milano con Mario Balotelli. Di Arnautovic si è sempre detto un gran bene, o quasi: genio e sregolatezza, talento notevole ma testa poco incline ai sacrifici. Per la stazza fisica e la cifra tecnica in molti lo hanno paragonato nientemeno che a Zlatan Ibrahimovic. Dopo l’Inter ha giocato per tre stagioni, tra pochi alti e molti bassi, al Werder Brema. Nell’estate del 2013 il passaggio allo Stoke City, dove per due anni ha fatto qualcosa di buono senza mai affermarsi. Prima della stagione in corso, con Arnautovic che si sta finalmente affermando come giocatore di grande qualità: ad oggi sono ben 7 i goal segnati in Premier League.

IGHALO - WATFORD - 10 gol

Addirittura il doppio ne ha segnati Odion Ighalo, che ha timbrato il cartellino in quattrodici occasioni con la maglia del Watford. Il nigeriano, anch’egli nato nel 1989, al contrario di Arnautovic non ha mai lasciato intravedere chissà quali grandi doti. L’Udinese lo acquistò dal Lyn Oslo, club norvegese con cui segnò qualche goal pur giocando poco. Una manciata di presenze in Serie A con 1 goal siglata, poi il prestito al Granada (altro club di proprietà dei Pozzo), nella Serie B spagnola, qui le reti furono ben 20. Quindi un altro prestito, al Cesena: appena 3 partite giocate e a gennaio Ighalo è già tornato al Granada. Il periodo di prestito in Spagna è durato fino all’estate del 2014 quando il centravanti, rientrato ad Udine, è stato ceduto a titolo definitivo alla terza squadra di proprietà della famiglia Pozzo, vale a dire il Watford. Qui, lo scorso anno, il nigeriano ha trascinato la squadra inglese alla promozione in Premier League con venti segnature. E chi pensava fosse buono sono per le serie minori, è stato smentito nel giro di poco tempo: in 18 partite, come detto, Ighalo ha segnato ben 14 goal. E intanto le voci sull’interessamento delle big del calcio europeo si fanno sempre più insistenti.

Ma c’è dell’altro. In Bundesliga si sta comportando molto bene Haris Seferovic (classe 1992), in forza all’Eintracht Francoforte. Acquistato dalla Fiorentina nell’estate del 2010, in maglia viola non ha mai avuto grosse possibilità. Prestato a Neuchatel, Lecce e Novara, proprio in Piemonte si è ben comportato, con 10 reti siglate in Serie B. Situazione sfruttata dai viola per monetizzare e cederlo alla Real Sociedad, dove l’attaccante svizzero non si è ambientato bene, venendo presto girato all’Eintracht. In riva al Meno Seferovic ha già fatto molto bene lo scorso campionato (10 goal), confermandosi anche in quello in corso, pur senza rendere alla stessa maniera in termini realizzativi: 3 le reti firmate, accompagnate peraltro da 5 assist. Ed in Germania si è ormai riabilitato Sokratis Papastathoupoulos (1988), un passato positivo al Genoa, disastroso invece al Milan, prima di passare al Werder Brema e, dall’estate 2013, al Borussia Dortmund, dove si è imposto come uno dei migliori difensori della Bundesliga. Bundesliga di cui è attuale capocannoniere, con 18 goal, Pierre Emerick Aubameyang (1989), ingaggiato dal Milan ed aggregato alla Primavera rossonera nell’estate del 2007. Un anno dopo, l’attaccante gabonese  ha iniziato la girandola di prestiti: Digione, Lille e Monaco, quindi la cessione a titolo definitivo al Saint Etienne e due anni da grande protagonista che gli sono valsi il passaggio in Westfalia. Il giallonero gli ha donato sin da subito, come dimostrano l’essere andato in doppia cifra per i primi due anni. Numeri importanti sì, ma non come quelli relativi al campionato in corso: ad oggi, 14 partite giocate e 18 goal segnati. Ed i rimpianti rossoneri aumentano sempre più.

Coutinho1Come pure aumentano quelli dell’Inter, per avere dato troppo presto via un talento come Philippe Coutinho. Per il brasiliano, classe 1992, due anni e mezzo in nerazzurro, tra l’estate 2010 ed il gennaio 2013, con una breve parentesi in prestito all’Espanyol. Il tutto, sempre, all’insegna della discontinuità. Al punto che quando il Liverpool, su esplicita richiesta di Brendan Rodgers, offrì 13 milioni di euro, l’Inter non se lo fece ripetere due volte e diede via senza grossi problemi il giocatore. A quel punto, dopo un breve periodo di ambientamento, Coutinho si è preso Liverpool, Anfield Road, la maglia numero 10 dei ‘reds’ e l’amore della Cop. Decisamente niente male per lui, che nella stagione attuale ha messo la firma su 5 goal e 3 assist. Di Graziano Pellè (1985) sappiamo ormai quasi tutto. Strano a dirsi, ma la gran parte della sua carriera si è svolta in Italia, puntualmente con scarso successo. Il centravanti, oggi star del Southampton con cui quest’anno ha segnato 6 goal, ha vestito le maglie di Lecce, Catania, Crotone, Cesena, Parma e Sampdoria, lasciando il segno solo in terra romagnola, con 10 finalizzazioni all’attivo. Il meglio di sè lo ha dato all’estero, giocando con Az, Feyenoord e, appunto, Southampton. Al punto anche da conquistarsi il ruolo di centravanti titolare dell’Italia e la stima del Ct Antonio Conte. E se di italiani parliamo, inevitabile menzionare Sebastian Giovinco (1987) e Stefano Okaka (1989). Il primo non è riuscito ad affermarsi alla Juventus e, dopo svariati anni, nel gennaio 2015 ha scelto di andare a cercare gloria e denaro nella Major League Soccer, trovandone in quantità industriale: contratto pluriennale ad 8 milioni di euro netti l’anni con il Toronto Fc, 22 goal segnati e titolo di miglior giocatore dell’anno. Il centravanti di origine nigeriana, invece, si sta riscattando alla grande dopo essere stato scaricato, a suo dire, dalla Sampdoria. Adesso gioca e segna con regolarità con la maglia dell’Anderlecht (fin qui ha timbrato il cartellino ben 9 volte), al punto da avere discrete speranze di essere convocato dalla nazionale azzurra per il prossimo Europeo, proprio come vice Pellè.

coman-bayernMa c’è spazio anche per qualcuno meno conosciuto rispetto ai calciatori precedentemente citati. Alzi la mano chi si ricorda di Salvador Agra (1991) e Leo Bonatini (1994). Chiaro che parlare in questi di casi di rimpianti sia fuori luogo, ma è comunque curioso fare cenno anche ai casi meno estremi. Entrambi militano attualmente nel campionato portoghese, entrambi hanno indossato due casacche bianconere in Serie A, pur appartenenti a società diverse. Agra è ora leader del Nacional (3 reti per ora in campionato) e dei suoi sei mesi al Siena nella prima metà del 2013 non si ricorda praticamente nessuno. Bonatini è passato invece dalla Primavera della Juventus, un anno in prestito dal Cruzeiro con diritto di riscatto non esercitato. Grande promessa del calcio brasiliano, fu rispedito al mittente senza troppi rimpianti. Adesso è protagonista con la casacca dell’Estoril, dove il suo estro sta trovando giusto sfogo, tanto da occupare i piani alti della classifica marcatori della Liga Sagres, con 7 goal.. E piano piano si sta riabilitando anche Bojan Krkic (1990), fama di eterna incompiuta con un fragile carattere. Passato dalla Roma (20111/2012) e dal Milan (2012/2013) senza mai convincere, sembrava essersi smarrito all’Ajax. Dal 2014 è allo Stoke City e, nella stagione in corso, sta riuscendo a ritagliarsi uno spazio importante: per lui, finora, 5 reti. Chiudiamo con un calciatore che tutto è tranne che poco conosciuto, nonostante la giovanissima età: parliamo di Kingsley Coman (1993). Il francese, preso a costo zero l’estate 2014 dalla Juventus, dopo un anno è stato ceduto al Bayern Monaco di Pep Guardiola: due anni di prestito per 8 milioni di euro complessivi, più eventuale diritto di riscatto a 20 milioni. Cifre importanti per un ragazzo che non riusciva a trovare spazio e dunque ceduto, anche in nome dell’evidente plusvalenza. Una cessione che inizialmente ha lasciato perplessi in pochi, con il partito degli scontenti aumentati col passare del tempo, a fronte di quanto di buono fatto vedere dal francese in terra bavarese, con 4 goal e 6 assist tra Bundesliga e Champions League.

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