Quella imminente potrebbe essere la sessione di mercato degli esuberi, in alcuni casi di lusso: da Rossi e Keita, andiamo ad esaminarli
Gennaio è vicinissimo e, con esso, la sessione invernale di calciomercato: un mese intenso di voci, trattative, affari fatti e saltati in extremis. Insomma, un breve lasso di tempo in cui si cerca di porre rimedio alle mancanze o agli errori commessi qualche mese prima, nella sessione estiva. Ma gennaio è anche una chance importante, per alcuni giocatori, di trasferirsi altrove, per potersi rilanciare o comunque avere delle occasioni che, nella prima metà del campionato, non sono state loro concesse. Profili di questo genere ve ne sono anche più di uno per ogni squadra di Serie A: esuberi del caso, molto spesso anche di lusso. Andiamo ad esaminarli. A partire dall’Atalanta, dove il giovane Gaetano Monachello non sta trovando spazio nonostante i ripetuti problemi fisici di Pinilla e il non eccelso stato di forma vissuto quest’anno da Denis. Monachello è un classe 1994, punto di forza del nuovo corso Under 21 di Di Biagio, con alle spalle già varie esperienze vissute all’estero tra Ucraina, Francia, Belgio e Grecia, e lo scorso anno ottimo protagonista con la maglia della Virtus Lanciano. Darlo via, almeno in prestito, sarebbe fondamentale per lui ed importante anche per il club orobico. Ed a Bologna c’è un altro centravanti che sta vivacchiando tra la panchina e qualche scampolo di campo giocato: parliamo di Mattia Mancosu, che piace molto in Serie B, campionato dove ha già dimostrato di poter fare, in maniera pesante, la differenza. Problema simile per Jerry Mbakogu, fondamentale lo scorso anno per trascinare il Carpi in Serie A e quest’anno ridotto al ruolo di mera alternativa a Borriello. Il ragazzo ha qualità e quantità e la società biancorossa non vorrebbe lasciarlo partire. Il diretto interessato ha però ha voglia di giocare, come comprensibile che sia, e nella serie cadetta ci sono parecchie società disponibili a fargli ponti d’oro per portarlo via a Castori.

Si sta rattristando parecchio, in quel di Verona, sponda Chievo, Paul Josè Mpoku. Lo scorso anno l’attaccante congolese fece molto bene, nel secondo semestre, al Cagliari, tra i pochi a ben figurare nella retrocessione finale. Campedelli lo ha strappato, l’estate passata, ad una folta concorrenza, sognando una coppia ben assortita con Paloschi. La realtà è stata ben diversa, con Mpoku che ha giocato poco e male, anche a causa di qualche infortunio di troppo e della straordinaria annata vissuta da Meggiorini. Avrebbe decisamente bisogno di cambiare aria. Ad Empoli molto delicata è la situazione di Federico Barba, difensore centrale dal futuro molto promettente, classe 1993. Barba piace a parecchi club, in primis il Napoli di Sarri, e lui stesso non disdegnerebbe di andare via, considerato che Giampaolo non sempre lo utilizza. Il club toscano, tuttavia, non vorrebbe cederlo. Diversa la situazione di Giuseppe Rossi, nota stonata nell’exploit che sta caratterizzando la stagione della Fiorentina di Paulo Sousa. Il tecnico lusitano ha dato lustro e prestigio alla formazione viola, valorizzando quasi tutti gli elementi a disposizione: da Bernardeschi a Kalinic, passando anche per Babacar, pur se non titolare. Tutti tranne Pepito, il che suona paradossale considerato il valore assoluto del giocatore. I gravi infortuni cui è incappato negli ultimi anni ne hanno bloccato l’esplosione e, ora che potrebbe giocare, ci si è messa una situazione tecnico-tattica che non lo sta aiutando. Andare via è cosa inevitabile per Rossi, pronto a giocarsi in sei mesi le ultime chances per prendere in corsa il treno per Euro 2016.
A Frosinone era andato per trovare spazio e consacrare il suo talento Daniele Verde, in prestito dalla Roma e proprio in maglia giallorossa lanciato, lo scorso anno, da Garcia. Pur nella precaria situazione della squadra frusinate, Stellone non lo ha impiegato se non sporadicamente. Scelta lecita da parte dell’allenatore, per Verde è però tempo di andare altrove, visto che potrebbe fare comodo a molte altre squadre. Al Genoa particolare è la situazione di colui che, la scorsa estate, era considerato il fiore all’occhiello del mercato: parliamo di Goran Pandev, mai ambientatosi sotto la lanterna. Poche presenze, qualche infortunio di troppo, prestazioni sempre al di sotto della sufficienza e nessun goal: non è difficile ipotizzarne una partenza. Chi invece è ormai indesiderato è Andrea Ranocchia, all’Inter: ferma restando la stima umana e professionale per il Capitano nerazzurro, Mancini non lo tiene più in considerazione per cui al difensore non rimane che andare via, cercando di rilanciare una carriera che pareva in netta ascesa ma, negli ultimi tempi, crollata vertiginosamente. Il suo valore intrinseco non si discute, una piazza tranquilla potrebbe restituirgli lo smalto perduto. Alla Juve, presto atto dell’incedibilità di Rugani, chi sembra sparito dai radar di Allegri è Martin Caceres. L’uruguagio, nonostante la sua versatilità, è ormai retrocesso ad ultima scelta nelle gerarchie dell’allenatore toscano. Troppo poco per un giocatore che, probabilmente, sarebbe titolare in quasi ogni altra squadra del campionato. Discorso valido per un giocatore di tutt’altro tipo, vale a dire Balde Diao Keita, giovane talento della Lazio e il cui feeling con Pioli non mai sbocciato. E’ molto ricercato ed anche caro: potrebbe essere la volta giusta per una sua partenza.
Al Milan rimane da stabilire la posizione di Diego Lopez: lo scorso anno salvatore della patria, nella stagione in corso retrocesso al ruolo di mero dodicesimo, a fronte di qualche papera di troppo e della contemporanea esplosione del diciassettenne Donnarumma. Difficile, anche per un grande professionista come lui, accettare tutto questo. Le pretendenti non gli mancano. Come non mancano per Mirko Valdifiori. Strano il destino del regista, fino a pochi mesi fa considerato unica credibile alternativa e Pirlo ed arrivato a furor di popolo, sotto esplicita richiesta di Sarri, al Napoli. Come siano andate le cose è risaputo: il ragazzo non ha saputo forse reggere le pressioni della piazza partenopea o non si è semplicemente integrato, fatto sta che è finito presto ai margini. Considerato che il regista è merce rara, non avrebbe problema a piazzarsi altrove. A Luca Rigoni del Palermo, in aperto contrasto con Zamparini al punto da finire fuori rosa, non rimane che scegliere dalla folta rosa di pretendenti al suo cartellino, considerato che lo vorrebbe mezza Serie A. E non pochi metterebbero volentieri le mani sul turco Salih Ucan della Roma, apparso in grande spolvero le poche volte in cui Garcia gli ha dato spazio. Difficile che il tecnico francese vi rinunci, il giocatore meriterebbe una piazza che gli consenta di venire utilizzato con continuità. Partita totalmente aperta su questo fronte. Parole identiche vanno considerate per Joaquin Correa della Sampdoria, con Montella ancora meno in vista che con Zenga. Al Sassuolo è ormai chiuso dalla fortissima concorrenza Lorenzo Ariaudo, difensore centrale che ha sempre fatto il suo quando chiamato in causa. Chi invece pare in uscita dal Torino è l’esterno Gaston Silva, che potrebbe rimanere solo in caso di partenza di Bruno Peres. Quasi sicuramente andrà via dall’Udinese Thomas Heurtaux, difensore centrale che Colantuono non sta utilizzando: farebbe comodo a tanti, anche perché in passato si è sempre ben comportato. A Verona, infine, potrebbe lasciare Matuzalem, sceso in campo appena tre volte.