Medhi Benatia ha parlato ai microfoni de ‘La Stampa’ alla vigilia del derby della Mole contro il Torino: “Sarà difficile. Il Torino ha qualità, è stato rigenerato dal cambio di panchina e farà la partita della vita. Giochiamo a mezzogiorno: non mi piace. Il Mondiale? Andare con il Marocco in Russia è un sogno che si realizza, mancavamo da vent’anni. Sento di aver fatto una cosa importante per il mio Paese”.
Sul dopo-Bonucci: “Ho ritrovato la piena forma fisica e posso esprimere le mie qualità. Negli ultimi anni non ero stato sempre bene, ma a Udine e Roma avevo vissuto periodi così. Secondo voi i dirigenti lasciavano partire uno bravo come Bonucci se immaginavano una Juventus in difficoltà? È servito un po’ di tempo, poi abbiamo trovato equilibrio e solidità“.
Il difensore ha raccontato poi la sua adolescenza: “Non ero un ragazzino semplice. A casa tranquillo, fuori no: non ascoltavo e non mi piaceva andare a scuola. Vivere in gruppo era difficile, così, a quattordici anni, mi cacciarono dal centro di formazione di Clairefontaine, dov’ero con Matuidi. Colpa mia, poi non ebbi nemmeno fortuna: mi feci male al ginocchio, a Marsiglia non trovai spazio, ripartii dalla Ligue 2. Quando nacque mia figlia Lina, capii che non potevo più scherzare: attraverso il calcio avrei potuto garantire serenità alla mia famiglia”.
L’ex Bayern Monaco e Roma, infine, ha suonato la carica per il finale di stagione: “Sarà difficile fino alla fine, ma sono convinto che abbiamo la possibilità di vincere. Per la gente sembra tutto scontato: non è così, ma in fondo è bello che vincere sia la normalità. Il Napoli gioca il calcio più bello, ma noi siamo più forti e più solidi. Lo abbiamo dimostrato al San Paolo. Contro il Tottenham avremmo potuto fare di più, lo sappiamo, ma siamo certi di poter vincere a Wembley».