Marcello Lippi ha rilasciato una lunga e interessante intervista alla ‘Gazzetta dello Sport’ in cui ha toccato diversi temi partendo dalla Nazionale italiana e dalla mancata qualificazione ai Mondiali: “In 88 anni, da quando esiste il Mondiale, ne abbiamo vinti quattro e non abbiamo conquistato la fase finale due volte. Tranne un paio di nazionali, tutti ci metterebbero la firma. Ora però rosichiamo. Ct? I candidati sono tutti da panchina. C’è chi ha già dimostrato il suo valore, come Conte. C’è chi, come Mancini, ha confessato apertamente di volere la Nazionale, cosa importantissima. Discorso che vale per Ranieri. Ancelotti sarebbe la prima scelta per carriera, carattere, esperienza, successi, ma pare non abbia tanta voglia”.
Sulla possibilità della Juventus di vincere la Champions e lo spettro di arrivare in finale e perdere per la terza volta: “Il pensiero va lì. Ma io sono arrivato in finale quattro volte, cose che non si possono cancellare. E poi questo significa che sei entrato nel gruppo di quelle che possono vincere la Champions: Real, Barça, Bayern, Juve e City. Cinque. E dico: occhio al Real, non pensate sia finito, bravo Heynckes, a 72 anni ha fatto volare il Bayern. Ma la Juve è stabilmente lì, prima non era così. L’obiettivo principale è stato raggiunto”.
Sul modulo della Juve: “Era il momento di cambiare e Allegri l’ha fatto. Da quanto la Juve quasi non prende gol? Dal nuovo sistema e da quando ha ritrovato Benatia: la concentrazione di tutti è massima. Spiace per Matuidi infortunato, ma sarei contento di vedere Marchisio, ha ancora tantissimo da dare. In ogni caso Allegri trova sempre qualcosa di nuovo”.
Sulla lotta scudetto: “Se vince il Napoli, la Juve potrebbe dispiacersi fino a un certo punto, dopo sei scudetti e magari con la Champions nel mirino. Se il Napoli non ce la fa, psicologicamente sarebbe più dura: è una grande perché è stabilmente tra le prime tre, ne ha consapevolezza. Sarebbe un brutto colpo”.
Sulla crisi dell’Inter: “Capisco il dispiacere dei tifosi: anche quest’anno, dopo una grande partenza, s’è spenta, come sgonfiata. Spalletti aveva creato presupposti psicologici buoni, però siamo sinceri: escluso Icardi, che mette dentro il 90% dei palloni, ci sono buoni giocatori ma non straordinari. Riguardo alle frasi di Spalletti ai tifosi, mi sembra non ci sia niente di nuovo”.
Infine un elogio a Gattuso e Oddo: “Con loro ho diviso il momento più bello della mia carriera. È stato bello vedere come hanno messo del loro nelle situazioni difficilissime in cui sono stati chiamati. Rino aveva i fucili spianati ma ha recuperato il Milan psicologicamente e fisicamente: domenica ho visto un’ora di grande calcio, poi se i suoi smettono di farsi espellere forse è meglio. È stato bravo a trasmettere tutto il suo ardore e il senso di appartenenza. Massimo ha portato l’Udinese dove nessuno avrebbe immaginato”.